Salve!! Oggi Nilla non potrà postare nulla, ma scusatela, per settembre dovrà dare un esame di chimica organica, e non ha studiato nulla. Tipo in questo momento non la smette più di scrivermi: "Che ore sono adesso?" con tanto di faccina disperata, anche se tutti hanno un orologio sul telefono ma è chiaro che ora è troppo rincretinita per capirlo. Sta aspettando che sia abbastanza tardi da poter dire "Ah! Povera ragazza che per ore ha studiato a lume di candela! Deve smettere assolutamente!!" anche se si è capito che il suo "studiare" significa cazzeggiare, andare su whatsapp, giocare a candy crush, cercare su internet come è possibile superare un livello di candy crush a cui si è bloccati, rompermi le balle chiedendomi che ora è e intanto avere un libro aperto davanti. Mi fa pena da quanto è presa a studiare e chiedermi l'ora. Si era capito che mi fa pena?
Comunque, torniamo a noi.
In questi giorni sto leggendo Schegge di me, un libro non sapete quanto meraviglioso di cui domani vi farò la recensione. Qui vi metto la cover (speriamo che oggi vada meglio con le grandezze).
Cover:
E questo è il primo ovvero quello che ho già letto. Ora, il secondo esiste solo in inglese. E io ho qualche problema con l'inglese ma non significa che non lo so leggere perchè di inglese me la cavo piuttosto bene, IL PROBLEMA E' CHE NON MI PIACE L'INGLESE OK? E TUTTI I LIBRI PIU' BELLI LI FANNO SOLO IN QUESTA LINGUA!!!!
Sto morendo dalla voglia di leggere il secondo. In cartaceo. In italiano. Come questo che ho appena letto. Qui c'è la cover del secondo inglese:
Cover:
Non è un vero e proprio libro, è una novella. MA VOGLIO LEGGERLO UGUALE!
Nilla mi ha spifferato che è nel pov di Warner. Credo che... Insomma, credo che se è nel pov di Warner un motivo c'è. Magari si scopre che non è malvagio come sembra (mi pare davvero improbabile). Sarebbe figo credo. Non sarebbe figo?
Vi saluto con un mio solito salve, giusto per ricordarvi che sono sempre io, la vostra amata Maggie :). E commentate :)
Autrice:
Maggie Ansiosa Di Leggere La Novella
26 agosto 2014
25 agosto 2014
Supercovers #7
SALVEEEEE!! Quanto adoro questa parola la potrei dire tutto il giorno.. Salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve salve savle salve salve salve salve salve salve va bene vi risparmio quest'agonia. Ecco l'altra cover di Switched (la prima l'ho pubblicata poco fa):
Eccola qui. Bella vero? Commentate e... Ciao! (O meglio.. Salve!!!!!)
Autrice:
Maggie-Che-Ha-Voglia-Di-Salutare
Eccola qui. Bella vero? Commentate e... Ciao! (O meglio.. Salve!!!!!)
Autrice:
Maggie-Che-Ha-Voglia-Di-Salutare
Supercovers #6
Salve gente!! Ieri stavo gironzolando in un sito in cerca di un buon libro da leggere quando vedo delle cover bellissime... ;) oggi inizierò con la pubblicazione delle prime due che ho visto. Sono dello stesso libro: Switched (che non ho letto però ha una copertina dalla ficaggine forse a voi ancora non nota..).
Ecco qui una delle due:
OH NO E' PICCOLISSIMA!!! COME HO POTUTO FARVI QUESTOOOOOO!! VE LA RIMETTO IMMEDIATAMENTE!!
NOOO!!
Voi. Non. Avete. Idea. Della. Soddisfazione. Che. Sto. Provando.
BENE, ora che sono finalmente riusciuta nel mio intento chiudo il post. Diteci che ne pensate!!
Autrice:
Maggie Soddisfatta
Ecco qui una delle due:
OH NO E' PICCOLISSIMA!!! COME HO POTUTO FARVI QUESTOOOOOO!! VE LA RIMETTO IMMEDIATAMENTE!!
NOOO!!
Voi. Non. Avete. Idea. Della. Soddisfazione. Che. Sto. Provando.
BENE, ora che sono finalmente riusciuta nel mio intento chiudo il post. Diteci che ne pensate!!
Autrice:
Maggie Soddisfatta
24 agosto 2014
Riassumendo e Rubricando
'Giorno gente, allora.
In questi giorni, riprendendo la Cover War, le Supercovers e i Chi ben comincia mi sono resa conto che di tutte le rubriche che abbiamo iniziato non ne è sopravvissuta nemmeno una per più di qualche mese! Questo perchè nella maggior parte dei casi abbiamo finito col dimenticarci in cosa consistessero. Per cui, in questo post dal magnifico titolo (tsk) voglio fare un elenco delle rubriche totali di questo blog e dei loro scopi; cominciamo.
In questi giorni, riprendendo la Cover War, le Supercovers e i Chi ben comincia mi sono resa conto che di tutte le rubriche che abbiamo iniziato non ne è sopravvissuta nemmeno una per più di qualche mese! Questo perchè nella maggior parte dei casi abbiamo finito col dimenticarci in cosa consistessero. Per cui, in questo post dal magnifico titolo (tsk) voglio fare un elenco delle rubriche totali di questo blog e dei loro scopi; cominciamo.
- Iniziative; Allora, in teoria qui vanno tutte le iniziative che decidiamo di intraprendere a livello bloggoso, siano esse creare una nuova rubrica, mettere un post dal titolo strano o semplicemente scuse per cazzeggiare
- Best Book Ever;Qui vanno a finire tutti i libri che hanno 5 asterischi, cioè i nostri preferiti e quelli che consigliamo di più
- Chi ben comincia; Questa rubrica è stata ideata da Alessia de "Il profumo dei libri" e noi l'abbiamo adottata, consiste nel postare l'incipit o il primo capitolo di un libro per invogliare il lettore a leggerlo
- Supercovers; Questa è probabilmente la rubrica più semplice mai ideata, consiste nell'avvistare una bella cover e postarla per condividere la sua ficaggine con i lettori
- Cover War; Invece questa è la rubrica più complessa che abbiamo sul blog. Consiste in un insieme di post chiamati singolarmente Cover Battles in cui chiediamo al lettore di votare la cover che preferisce fra alcune che gli proponiamo, e quella con più voti vince momentaneamente la battaglia. Il punto è che a fine anno tutte le vincitrici si sfidano e questo ci permette di eleggere la cover più bella del 2014. Tutto questo però è sempre a livello teorico, perchè le prime volte che abbiamo pubblicato questa rubrica i commenti sono stati praticamente nulli e se non riusciamo a farli aumentare ci toccherà abbandonarla :c
- Tags; semplicemente dove ripostiamo vari tags librosi
- Covers gemelle;questa rubrica è una delle più difficili da postare, è possibile che la vediate solo 1 volta ogni 90 anni; questo non per pigrizia nostra (si anche per quello, ma shh) ma perchè va postata solo quando ci capita di trovare due libri con covers quasi identiche e dobbiamo assolutamente condividere la scoperta ;)
- Dying for...; è dedicata ai libri non ancora usciti che stiamo letteralmente MORENDO dalla voglia di leggere. Ve li presentiamo, e se fanno parte di una saga ci mettiamo a dire cosa pensiamo che accadrà (potremmo perfino azzeccarci)
- Giveaways; il titolo si spiega da sè...
A tutte queste ovviamente si aggiungono tutte le strampalacaprate che mi vengono in mente e che probabilmente metto in iniziative (dico probabilmente perchè con il pc sono un disastro e non si sa mai cosa potrei combinare)
Bien. Allora...ciao!
Cover War!- Battle #4
Salve gente!!! (Lo so lo so, ormai ho una fissazione permanente per dire "Salve". Dovrete sopportarmi). Oggi si sfideranno le cinque Supercovers che abbiamo postato tempo addietro: Alienated, Hunger Games, Teardrop, Love Letters to the Dead, Illusions of Fate. Sono tutte molto belle ma vi faccio un rinfreschino di memoria: in base ai commenti si capirà qual è la Supercover 2014, ma potete votarne solo una!! Commentate in tanti, a noi fa piacere. Ora vi faccio vedere le Supercovers in gara (cioè tutte quelle che abbiamo postato da quando è nato in blog ovvero CINQUE, e qui si dimostra la nostra innata intelligenza).
Alienated:
Hunger Games:
Teardrop:
Love Letters to the Dead:
Illusions of Fate:
Et voilà!! A me personalmente piace molto Alienated, ma voterei Illusions of Fate perchè è troppo meravigliosa... Mi raccomando, commentate, diteci cosa ne pensate e qual è per voi la cover più bella. Au revoir!!
Autrice:
Maggie Stupefatta
Alienated:
Hunger Games:
Teardrop:
Love Letters to the Dead:
Illusions of Fate:
Et voilà!! A me personalmente piace molto Alienated, ma voterei Illusions of Fate perchè è troppo meravigliosa... Mi raccomando, commentate, diteci cosa ne pensate e qual è per voi la cover più bella. Au revoir!!
Autrice:
Maggie Stupefatta
Quiz alla cavolo perchè mi annoio
Hola people! Girovagavo senza meta per the World Wide Web quando ho iniziato ad annoiarmi, e mi è venuto in mente un quiz che mi piaceva fare quando andavo ancora al liceo alle mie amiche (immaginatevi la scena: il popolo liceale che restava allibito davanti alla mia presunta arguzia mentre io gongolavo per via dell'attenzione e passavo i giorni a cercare nuovi indovinelli per stupire tutti).
E' un quiz che mi permetterà di indovinare la vostra età (muhahahah, è infallibile). Lo faccio insieme a voi per dimostrazione e metto le mie risposte fra parentesi
Allora; funziona così:
Et voilà. Vi è piaciuto il quiz o sono solo riuscita a trasferire la mia noia a qualcun altro?
E' un quiz che mi permetterà di indovinare la vostra età (muhahahah, è infallibile). Lo faccio insieme a voi per dimostrazione e metto le mie risposte fra parentesi
Allora; funziona così:
- Pensate a un numero da 1 a 10 (2)
- Moltiplicate per 2 (4)
- Adesso aggiungete 5 (9)
- Moltiplicate per 50, potete anche usare una calcolatrice (450)
- Se quest'anno avete già compiuto gli anni aggiungete 1764, se non lo avete fatto aggiungete 1763 (ho fatto il compleanno a Gennaio per cui 2214)
- Sottraete il vostro anno di nascita a quattro cifre (nel mio caso, 1989, per cui viene 225)
- Adesso dovreste avere un numero a tre cifre (yes), di cui la prima cifra è il numero che avevate scelto all'inizio e le ultime due cifre sono la vostra età (yess)
Et voilà. Vi è piaciuto il quiz o sono solo riuscita a trasferire la mia noia a qualcun altro?
23 agosto 2014
Supercovers #5
Wow ragazzi, mi sono resa conto che è da Gennaio che non pubblico questa rubrica! Che vergogna :c
Vi rispiego come funziona perchè dopo tutto questo tempo è un miracolo che non me lo sia dimenticato anchio: basicalmente io vedo una cover che mi piace moltissimo, e la metto qui per sapere cosa ne pensate. Le complicazioni arrivano ogni cinque edizioni di questa rubrica (cioè ora!) perchè le cinque cover che ho presentato saranno messe a confronto nella Cover War!, una specie di "torneo" delle cover per decretare la cover più bella del 2014 secondo i lettori del blog. Ma questo lo riassumerò in questi giorni quando mi toccherà postare una nuova Cover Battle!.
Torniamo a noi. La cover di oggi è quella di Illusions of Fate di Kiersten White, libro che non ho letto ma mi ha incuriosito:
Mi piace molto la tazzina e i corvi sono fantastici... Voi che ne pensate?
Vi rispiego come funziona perchè dopo tutto questo tempo è un miracolo che non me lo sia dimenticato anchio: basicalmente io vedo una cover che mi piace moltissimo, e la metto qui per sapere cosa ne pensate. Le complicazioni arrivano ogni cinque edizioni di questa rubrica (cioè ora!) perchè le cinque cover che ho presentato saranno messe a confronto nella Cover War!, una specie di "torneo" delle cover per decretare la cover più bella del 2014 secondo i lettori del blog. Ma questo lo riassumerò in questi giorni quando mi toccherà postare una nuova Cover Battle!.
Torniamo a noi. La cover di oggi è quella di Illusions of Fate di Kiersten White, libro che non ho letto ma mi ha incuriosito:
Mi piace molto la tazzina e i corvi sono fantastici... Voi che ne pensate?
Recensione "Beautiful Oblivion"-Jamie McGuire
Cover:
Questa cover è stupenda, no? Vorrei proporla per le Supercovers
Trama:
Agli occhi di tutti Cami è forte e indipendente. Al secondo anno all’Eastern University vive sola e si paga gli studi facendo la barista al The Red Door. Ma dietro quell’aria da ragazza determinata e testarda nasconde tutte le sue insicurezze. Perché Cami è dovuta crescere in fretta, circondata da cinque possessivi fratelli e da un padre che non ha mai approvato nessuna sua scelta.
Trent Maddox fa il tatuatore e sa come mettersi sempre nei guai. Se nasce una rissa spesso l’ha cominciata e se c’è un cuore spezzato è lui il ragazzo per cui si spendono tante lacrime. Qualcosa nel suo passato gli ha lasciato ferite profonde mai rimarginate e ha deciso di chiudere il mondo fuori. Nel suo caso vale un solo avvertimento: stargli alla larga.
Cami conosce bene le sue conquiste e bravate, ed è attenta a mantenersi sempre a distanza di sicurezza. Perché il fuoco è caldo e accogliente, ma quando ci si avvicina troppo si rischia di bruciarsi. Fino alla sera in cui si incontrano per caso e Trent le offre da bere. Senza un secondo fine, vuole solo esserle amico. Cami non ci crede e avverte subito il pericolo, non ha intenzione di farsi travolgere da lui come fanno tutte le altre. Non si può essere solo amiche di un ragazzo come Trent. Eppure standogli accanto, giorno dopo giorno, scopre che il marchio Maddox di spavalderia e arroganza è solo uno scudo per non soffrire. Uno scudo che nasconde un’inaspettata dolcezza. E provare a stare lontano da Trent diventa sempre più necessario, ma impossibile.
Impossibile resistere ai suoi sguardi, a quegli occhi che sembrano aver scoperto le sue fragilità e vogliono solo proteggerla. Fino a quando Trent confessa di volere qualcosa più dell’amicizia. E come dice suo fratello Travis, se un Maddox si innamora è per sempre. Così è stato per lui e la sua Abby. Ma Cami non può permettere che questo accada. Sarebbe un grosso, imperdonabile sbaglio. Perché c’è una verità che Trent non conosce e lei deve fare di tutto affinché non la conosca mai.
Recensione:
Wow. Il finale di questo libro mi ha proprio colto di sorpresa. Mi ha stupito così tanto che mi asterrò dal fare spoiler (cosa rarissima). Sappiate che è particolare come per tutto il libro la McGuire vi porti a interrogarvi sul segreto di Cami per poi svelarlo di colpo, senza tante spiegazioni. Vi ritroverete a tornare indietro per rileggere alcuni capitoli, con aria sempre più perplessa perchè tutto quadra eppure non vi era venuto in mente(almeno, a me non era venuto).
Comunque. Passiamo al libro.
Devo dire che mi è piaciuto, anche se Beautiful Disaster rimane il migliore. Trent è un personaggio particolare, in certi punti avrei voluto poter leggere il suo POV per capire le sue motivazioni ma ciononostante c'è da dire che la McGuire fa un bel lavoro nel descriverlo.
Cami non è male, anche se mi è sembrata un pò fredda in certi momenti, non so se è solo una mia impressione, ma emanava un aria di totale indifferenza nei confronti di quelli che la circondavano, siano essi il suo misterioso ragazzo T.J, Trenton o l'amica Reagan.
Mi è piaciuto molto il rapporto che aveva con suo fratello Coby, l'autrice è riuscita a esprimere bene l'amore e le difficoltà che caratterizzano questo tipo di relazioni.
Altri personaggi che mi sono piaciuti sono Calvin, Bishop e Hazel di Skin Deep. Mi hanno fatto troppo ridere.
E' stato un bel libro. L'unica cosa brutta è che adesso non so cosa leggere (ho una TBR-list infinita, e non so scegliere!!!). Consigli?
Voto:
***1\2 tre asterischi e mezzo. Bello. E bom.
Questa cover è stupenda, no? Vorrei proporla per le Supercovers
Trama:
Agli occhi di tutti Cami è forte e indipendente. Al secondo anno all’Eastern University vive sola e si paga gli studi facendo la barista al The Red Door. Ma dietro quell’aria da ragazza determinata e testarda nasconde tutte le sue insicurezze. Perché Cami è dovuta crescere in fretta, circondata da cinque possessivi fratelli e da un padre che non ha mai approvato nessuna sua scelta.
Trent Maddox fa il tatuatore e sa come mettersi sempre nei guai. Se nasce una rissa spesso l’ha cominciata e se c’è un cuore spezzato è lui il ragazzo per cui si spendono tante lacrime. Qualcosa nel suo passato gli ha lasciato ferite profonde mai rimarginate e ha deciso di chiudere il mondo fuori. Nel suo caso vale un solo avvertimento: stargli alla larga.
Cami conosce bene le sue conquiste e bravate, ed è attenta a mantenersi sempre a distanza di sicurezza. Perché il fuoco è caldo e accogliente, ma quando ci si avvicina troppo si rischia di bruciarsi. Fino alla sera in cui si incontrano per caso e Trent le offre da bere. Senza un secondo fine, vuole solo esserle amico. Cami non ci crede e avverte subito il pericolo, non ha intenzione di farsi travolgere da lui come fanno tutte le altre. Non si può essere solo amiche di un ragazzo come Trent. Eppure standogli accanto, giorno dopo giorno, scopre che il marchio Maddox di spavalderia e arroganza è solo uno scudo per non soffrire. Uno scudo che nasconde un’inaspettata dolcezza. E provare a stare lontano da Trent diventa sempre più necessario, ma impossibile.
Impossibile resistere ai suoi sguardi, a quegli occhi che sembrano aver scoperto le sue fragilità e vogliono solo proteggerla. Fino a quando Trent confessa di volere qualcosa più dell’amicizia. E come dice suo fratello Travis, se un Maddox si innamora è per sempre. Così è stato per lui e la sua Abby. Ma Cami non può permettere che questo accada. Sarebbe un grosso, imperdonabile sbaglio. Perché c’è una verità che Trent non conosce e lei deve fare di tutto affinché non la conosca mai.
Recensione:
Wow. Il finale di questo libro mi ha proprio colto di sorpresa. Mi ha stupito così tanto che mi asterrò dal fare spoiler (cosa rarissima). Sappiate che è particolare come per tutto il libro la McGuire vi porti a interrogarvi sul segreto di Cami per poi svelarlo di colpo, senza tante spiegazioni. Vi ritroverete a tornare indietro per rileggere alcuni capitoli, con aria sempre più perplessa perchè tutto quadra eppure non vi era venuto in mente(almeno, a me non era venuto).
Comunque. Passiamo al libro.
Devo dire che mi è piaciuto, anche se Beautiful Disaster rimane il migliore. Trent è un personaggio particolare, in certi punti avrei voluto poter leggere il suo POV per capire le sue motivazioni ma ciononostante c'è da dire che la McGuire fa un bel lavoro nel descriverlo.
Cami non è male, anche se mi è sembrata un pò fredda in certi momenti, non so se è solo una mia impressione, ma emanava un aria di totale indifferenza nei confronti di quelli che la circondavano, siano essi il suo misterioso ragazzo T.J, Trenton o l'amica Reagan.
Mi è piaciuto molto il rapporto che aveva con suo fratello Coby, l'autrice è riuscita a esprimere bene l'amore e le difficoltà che caratterizzano questo tipo di relazioni.
Altri personaggi che mi sono piaciuti sono Calvin, Bishop e Hazel di Skin Deep. Mi hanno fatto troppo ridere.
E' stato un bel libro. L'unica cosa brutta è che adesso non so cosa leggere (ho una TBR-list infinita, e non so scegliere!!!). Consigli?
Voto:
***1\2 tre asterischi e mezzo. Bello. E bom.
22 agosto 2014
Chi ben comincia #7 "La Pattuglia dell Dune"(Redwall) -Brian Jacques
CHI BEN COMINCIA "LA PATTUGLIA DELLE DUNE"(REDWALL) -BRIAN JACQUES
Ciao a tutti :) oggi vi voglio far vedere l'inizio di questo libro, di Redwall. So perfettamente che non è il primo, ma quando ho chiesto a Nilla di prestarmi la saga, è stata una conversazione tipo questa:
Nilla: "Eh, sai, ci sono tanti libri."
Io: "Va bene, allora dammi il primo."
"Il primo?"
"Si Nilla."
"Ma non sono in ordine cronologico...."
"E allora?"
"Si ecco, non è meglio se li leggi in ordine cronologico... Sai, fai meno confusione... E' più bello..."
"Nilla di tutti gli infiniti libri del mondo ti sto chiedendo IL PRIMO ma proprio IL PRIMO di Redwall, pensi di potercela fare?"
E alla fine si è scoperto che l'aveva messo chissà dove, e la sua mentalità geniale ha pensato che oh, non c'è il primo, ma non diamole il secondo, diamole il decimo..."
(O nono che sia, non ci capisco più nulla)
Ora lasciamo il cervello superiore di Nilla e torniamo al punto. Inizio: :)
Cover:
Trama:
Il leprotto Tammo coltiva un sogno ambizioso: entrare a far parte della
leggendaria Pattuglia delle dune, al servizio di Cregga Occhirosa,
Signora di Salamandastron. Sebbene giovane e inesperto, avrà
l'opportunità di realizzare il suo desiderio quando la pacifica abbazia
di Redwall verrà attaccata dalla terribile orda dei Grantrucidi, malvagi
animali di varie razze agli ordini del granratto Damug Zannadiguerra.
Le lepri della Pattugtia delle dune si schiereranno cosi al fianco delle
buone creature di Fiormuschiato in una battaglia dalle proporzioni mai
viste. Come sempre nelle storie di Redwall, troverete peripezie di ogni
tipo, eventi drammatici e avventure pericolose, ma anche canti e balli,
allegre feste e sontuosi banchetti.
Incipit:
Autrice:Look for the sword
In moonlight streaming forth,
At night, when day's first hour
Reflects the North.
From o'er the threshold
Seek and you will see;
1 - am that is,
My sword will wield for me.
(Rhymefrom beneath the Great Hall tapestry)
It was the start of the Summer of the Late Rose. Mossflower country shimmered gently in a peaceful haze, bathing delicately at each dew-laden dawn, blossoming through high sunny noontides, languishing in each crimson-tinted twilight that heralded the soft darkness of June nights.
Redwall stood foursquare along the marches of the old south border, flanked on two sides by Mossflower Wood's shaded depths. The other half of the Abbey overlooked undulating sweeps of meadowland, its ancient gate facing the long dusty road on the western perimeter.
From above, it resembled some fabulous dusky jewel, fallen between a green mantle of light silk and dark velvet. The first mice had built the Abbey of red sandstone quarried from pits many miles away in the north-east. The Abbey building was covered across its south face by that type of ivy known as Virginia creeper. The onset of autumn would turn the leaves into a cape of fiery hue, thus adding further glory to the name and legend of Redwall Abbey.
Maggie-Che-Odia-Quando-Le-Cose-Non-Si-Trovano-In-Italiano
18 agosto 2014
The Very Inspiring Blogger Award
Ciao!! Iniziamo questo post con il ringraziamento più accorato, profondo ecc possibile a Sara di Jump Into My Life (http://jumpintomylife1.blogspot.it/): Sara, saremo tue servitrici per il resto della nostra vita.
Ora, per chi non avesse capito cos'è successo (cioè tutti visto che non lo abbiamo spiegato) Sara ci ha nominate per questo award (che è il primo che ci abbiano mai conferito, per cui 10000 volte più importante)
Ecco le regole dell'Award:
Ora, per chi non avesse capito cos'è successo (cioè tutti visto che non lo abbiamo spiegato) Sara ci ha nominate per questo award (che è il primo che ci abbiano mai conferito, per cui 10000 volte più importante)
Ecco le regole dell'Award:
- Ringraziare la persona che ti ha nominato (rigrazie ancora!)
- Elencare le regole e visualizzare il premio
- Condividere 7 fatti su di te
- Nominare altri 15 blog e lasciare un commento per fargli capire che sono stati nominati
- Mostrare il logo del premio sul tuo blog e seguire il/la blogger che ti ha nominato
- Fine.
- Non riesco a uscire dall'elenco numerato
- Aiuto
Okay I'm free.
Per quanto riguarda i 7 fatti, visto che siamo in due ne facciamo 3 a testa e uno che riguarda entrambe. Inizia Maggie:
- Ho una mentalità strana per quanto riguarda le vacanze: quando non le ho non vedo l'ora che arrivino e quando le ho voglio che finiscano al più presto.
- Adoro ballare e faccio danza moderna da 9 anni e classica da 3
- Non sono di molte parole e non so più cosa scrivere. Anzi sì: AMO LA PIZZA!!!!!!!!!!
Adesso Nilla:
- Soffro di vertigini eppure sogno continuamente di volare (il che mi porta a dare ragione a Jovanotti quando canta "La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare")
- Il mio profumo preferito è l'odore di ozono/pulito che c'è dopo un temporale: sul serio, dovrebbero imbottigliarlo e spruzzarlo in giro tutti i giorni, particolarmente il lunedì, visto che mi mette così di buon umore
- Amo i gatti e la mia micia,Morgana, è rotonda. Nel vero senso della parola. Ma don't worry, è tutto pelo...
Infine su noi due:
- Siamo delle fan sfegatate di una serie tv a cartoni francese chiamata Wakfu. Wakfu today, Wakfu tomorrow, Wakfu forever! In particolare, amiamo un personaggio: Sir Tristepan Parsifal o meglio, Pin Pin (pronuncia Pan Pan. Tsk. Francese). LOVEEE
E adesso, il momento della nomina:
- Stelle nell'Iperuranio
- Parole Alate
- The Secret Door
- Atelier dei libri
- Libri in pantofole
- Il Diario della Fenice
- Sweety Readers
- Reading with love
- Vita da Pakipoke
- E' un po triste da dire ma anche se siamo in due non seguiamo molti blogs e non abbiamo idea di chi nominare :( Optiamo di finire qui con la nomination perchè ci sembra sbagliato metterci a cercare blogs a casaccio per assegnare il premio
Allora basta, ciao a tutti!!!
Nuova grafica!
Et voilà! Ci abbiamo messo meno del previsto, considerando la lentezza dei pc della biblioteca che stavamo usando avevamo stimato che ci avremmo impiegato dai mille ai tremila anni per cambiare grafica (comunque non è stato facilissimo, ci hanno dovuto cacciare a forza perchè c'erano ancora delle cose che volevamo sistemare).
La buona notizia in tutto questo è: HABEMUS BANNER!!!
La buona notizia in tutto questo è: HABEMUS BANNER!!!
Adesso qui è un pò ingrandito ma come sempre trovate la versione giusta nella barra laterale.
Vi va di dirci che ne pensate del nuovo look del blog? Eravamo un pò indecise perchè con "Books and Roses" il nuovo tema non c'entra proprio nulla, ma volevamo fare qualcosa di più leggero e meno difficile da caricare (in molti ci avevano detto che l'altra versione era un pò pesante, e non a torto... Ah, e non ci siamo dimenticate dei complaints sulla visualizzazione da cellulare, ma oggi non abbiamo avuto tempo di risolvere anche quei problemi, prometto che lo faremo in questi giorni!).
Ciao
Nilla
Comunicazione di servizio
Comunicazione di servizio
Eheh ho sempre voluto dirlo in quella voce elettronica, tipo dei supermercati
Cazzate a parte, stiamo rinnovando la grafica del blog per cui in questi giorni ci sono alte probabilità che sia inguardabile. E bom.
Ciau
Nilla e Maggie
14 agosto 2014
Chi ben comincia #6 "Il corsaro nero"-Emilio Salgari
Chi ben comincia #6 "Il corsaro nero"-Emilio Salgari
Ciao gente sono Maggie :) visto che mi sono dimenticata mille volte come funziona questa iniziativa, ve la rispiego anche a voi: vi facciamo leggere il primo capitolo di un libro per invogliarvi :) oggi voglio farvi vedere un libro che sicuro avete già letto, ma per chi non lo ha letto che lo legga perchè non si può vivere senza leggerlo... Eccolo qui.
Cover:
Trama:
Scuro e spettrale, il Corsaro Nero si staglia risoluto e audace al timone della sua Folgore, e precipita il lettore nell'universo fantastico dei pirati salgariani. Un mondo fatto di foreste inestricabili, dove il giaguaro si nasconde dietro enormi mangrovie e i selvaggi attendono silenziosi di scagliare le loro frecce avvelenate; dove i governatori delle cittadelle sono crudeli e privi di scrupoli mentre i corsari conoscono il valore della lealtà e dell'amicizia. Fra inseguimenti disperati e duelli all'ultimo sangue, il Corsaro Nero solca i Mari del Sud alla ricerca di vendetta per i suoi fratelli uccisi dallo spietato governatore di Maracaybo. Ma di fronte alla bellissima Honorata il Corsaro Nero dovrà scegliere il proprio destino.
Scuro e spettrale, il Corsaro Nero si staglia risoluto e audace al timone della sua Folgore, e precipita il lettore nell'universo fantastico dei pirati salgariani. Un mondo fatto di foreste inestricabili, dove il giaguaro si nasconde dietro enormi mangrovie e i selvaggi attendono silenziosi di scagliare le loro frecce avvelenate; dove i governatori delle cittadelle sono crudeli e privi di scrupoli mentre i corsari conoscono il valore della lealtà e dell'amicizia. Fra inseguimenti disperati e duelli all'ultimo sangue, il Corsaro Nero solca i Mari del Sud alla ricerca di vendetta per i suoi fratelli uccisi dallo spietato governatore di Maracaybo. Ma di fronte alla bellissima Honorata il Corsaro Nero dovrà scegliere il proprio destino.
Incipit:
Una voce robusta, che aveva una specie di vibrazione metallica, s’alzò dal mare ed echeggiò fra le tenebre, lanciando queste parole minacciose:
- Uomini del canotto! Alt! o vi mando a picco!...
La piccola imbarcazione, montata da due soli uomini, che avanzava faticosamente sui flutti color inchiostro, fuggendo l’alta sponda che si delineava confusamente sulla linea dell’orizzonte, come se da quella parte temesse un grave pericolo, s’era bruscamente arrestata.
I due marinai, ritirati rapidamente i remi, si erano alzati d’un sol colpo, guardando con inquietudine dinanzi a loro, e fissando gli sguardi su di una grande ombra, che pareva fosse improvvisamente emersa dai flutti.
Erano entrambi sulla quarantina, ma dai lineamenti energici e angolosi, resi piú arditi dalle barbe folte, irte, e che forse mai avevano conosciuto l’uso del pettine e della spazzola.
Due ampi cappelli di feltro, in piú parti bucherellati e con le tese sbrindellate, coprivano le loro teste; camicie di flanella lacerate e scolorite, e prive di maniche, riparavano malamente i loro robusti petti, stretti alla cintura da fasce rosse, del pari ridotte in stato miserando, ma sostenenti un paio di grosse e pesanti pistole che si usavano verso la fine del sedicesimo secolo. Anche i loro corti calzoni erano laceri, e le gambe ed i piedi, privi di scarpe, erano imbrattati di fango nerastro.
Quei due uomini che si sarebbero potuti scambiare per due evasi da qualche penitenziario del Golfo del Messico, se in quel tempo fossero esistiti quelli fondati piú tardi alle Guiane, vedendo quella grande ombra che spiccava nettamente sul fondo azzurro cupo dell’orizzonte, fra lo scintillio delle stelle, si scambiarono uno sguardo inquieto.
- Guarda un po’, Carmaux, - disse colui che pareva il piú giovane. - Guarda bene, tu che hai la vista piú acuta di me. Sai che si tratta di vita o di morte.
- Vedo che è un vascello e sebbene non sia lontano piú di tre tiri di pistola non saprei dire se viene dalla Tortue o dalle colonie spagnole.
- Che siano amici?... Uhm! Osare spingersi fin qui, quasi sotto i cannoni dei forti, col pericolo d’incontrare qualche squadra di navi d’alto bordo scortante qualche galeone pieno d’oro!...
- Comunque sia ci hanno veduti, Wan Stiller, e non ci lasceranno fuggire. Se lo tentassimo, un colpo di mitraglia sarebbe sufficiente a mandarci tutti e due a casa di Belzebú.
La stessa voce di prima, potente e sonora, echeggiò per la seconda volta fra le tenebre, perdendosi lontana sulle acque del golfo:
- Chi vive?
- Il diavolo, - borbottò colui che si chiamava Wan Stiller.
Il compagno invece salí sul banco e con quanta voce aveva gridò:
- Chi è l’audace che vuol sapere da qual paese veniamo noi?... Se la curiosità lo divora, venga da noi e gliela pagheremo a colpi di pistola.
Quella smargiassata, invece di irritare l’uomo che interrogava dal ponte della nave, parve che lo rendesse lieto, poiché rispose:
- I valorosi s’avanzino e vengano ad abbracciare i Fratelli della Costa!...
I due uomini del canotto avevano mandato un grido di gioia.
- I Fratelli della Costa! - avevano esclamato.
Poi colui che si chiamava Carmaux aggiunse:
- Il mare m’inghiotta, se non ho conosciuta la voce che ci ha data questa bella nuova.
- Chi credi che sia? - chiese il compagno, che aveva ripreso il remo manovrandolo con supremo vigore.
- Un uomo solo, fra tutti i valorosi della Tortue, può osare spingersi fino sotto i forti spagnuoli.
- Chi?...
- Il Corsaro Nero.
- Tuoni d’Amburgo!... Lui!... Proprio lui!...
- Che triste notizia per quell’audace marinaio!... - mormorò Carmaux con un sospiro. - Ed è proprio morto!...
- Mentre lui forse sperava di giungere in tempo per strapparlo vivo dalle mani degli spagnuoli, è vero, amico?
- Si, Wan Stiller.
- Ed è il secondo che gli appiccano!...
- Il secondo, sí. Due fratelli, e tutti e due appesi alla forca infame!
- Si vendicherà, Carmaux.
- Lo credo, e noi saremo con lui. Il giorno che vedrò strangolare quel dannato governatore di Maracaibo, sarà il piú bello della mia vita e darò fine ai due smeraldi che tengo cuciti nei miei pantaloni. Saranno almeno mille piastre che mangerò coi camerati.
- Ah!... Ci siamo!... Te lo dicevo io? È la nave del Corsaro Nero!...
Il vascello, che poco prima non si poteva ben discernere in causa della profonda oscurità, non si trovava allora che a mezza gomena dal piccolo canotto.
Era uno di quei legni da corsa che adoperavano i filibustieri della Tortue per dare la caccia ai grossi galeoni spagnuoli, recanti in Europa i tesori dell’America Centrale, del Messico e delle regioni equatoriali.
Buoni velieri, muniti d’alta alberatura per potere approfittare delle brezze piú leggere, colla carena stretta, la prora e la poppa soprattutto altissime come si usavano in quell’epoca, e formidabilmente armati.
Dodici bocche da fuoco, dodici caronade, sporgevano le loro nere gole dai sabordi, minacciando a babordo ed a tribordo, mentre sull’alto cassero si allungavano due grossi cannoni da caccia, destinati a spazzare i ponti a colpi di mitraglia.
Il legno corsaro si era messo in panna per attendere il canotto, ma sulla prora si vedevano, alla luce d’un fanale, dieci o dodici uomini armati di fucili, i quali parevano pronti a far fuoco al minimo sospetto.
I due marinai del canotto, giunti sotto il bordo del veliero, afferrarono una fune che era stata loro gettata insieme ad una scala di corda, assicurarono l’imbarcazione, ritirarono i remi, poi si issarono sulla coperta con un’agilità sorprendente.
Due uomini, entrambi muniti di fucili, puntarono su di essi le armi, mentre un terzo si avvicinava, proiettando sui nuovi arrivati la luce d’una lanterna.
- Chi siete? - fu chiesto loro.
- Per Belzebú, mio patrono!... - esclamò Carmaux. - Non si conoscono piú gli amici?...
- Un pesce-cane mi mangi se questi non è il biscaglino Carmaux!... - gridò l’uomo della lanterna. - Come sei ancora vivo, mentre alla Tortue ti si credeva morto?... Toh!... Un altro risuscitato!... Non sei tu l’amburghese Wan Stiller?...
- In carne ed ossa, - rispose questi.
- Anche tu adunque sei sfuggito al capestro?...
- Eh!... La morte non mi voleva ed io ho pensato che era meglio vivere qualche anno ancora.
- Ed il capo?...
- Silenzio, - disse Carmaux.
- Puoi parlare: è morto?
- Banda di corvi!... Avete finito di gracchiare?... - gridò la voce metallica, che aveva lanciata quella frase minacciosa agli uomini del canotto.
- Tuoni d’Amburgo!... Il Corsaro Nero!... - borbottò Wan Stiller, con un brivido.
Carmaux, alzando la voce, rispose:
- Eccomi comandante.-
Un uomo era sceso allora dal ponte di comando e si dirigeva verso di loro, con una mano appoggiata al calcio d’una pistola che pendevagli dalla cintola.
Era vestito completamente di nero e con una eleganza che non era abituale fra i filibustieri del grande Golfo del Messico, uomini che si accontentavano di un paio di calzoni e d’una camicia, e che curavano piú le loro armi che gli indumenti.
Portava una ricca casacca di seta nera, adorna di pizzi di eguale colore, coi risvolti di pelle egualmente nera; calzoni pure di seta nera, stretti da una larga fascia frangiata; alti stivali alla scudiera e sul capo un grande cappello di feltro, adorno d’una lunga piuma nera che gli scendeva fino alle spalle.
Anche l’aspetto di quell’uomo aveva, come il vestito, qualche cosa di funebre, con quel volto pallido, quasi marmoreo, che spiccava stranamente fra le nere trine del colletto e le larghe tese del cappello, adorno d’una barba corta, nera, tagliata alla nazzarena e un pò arricciata.
Aveva però i lineamenti bellissimi: un naso regolare, due labbra piccole e rosse come il corallo, una fronte ampia solcata da una leggera ruga che dava a quel volto un non so che di malinconico, due occhi poi neri come carbonchi, d’un taglio perfetto, dalle ciglia lunghe, vivide e animate da un lampo tale che in certi momenti doveva sgomentare anche i piú intrepidi filibustieri di tutto il golfo.
La sua statura alta, slanciata, il suo portamento elegante, le sue mani aristocratiche, lo faceva conoscere, anche a prima vista, per un uomo d’alta condizione sociale e soprattutto per un uomo abituato al comando.
I due uomini del canotto, vedendolo avvicinarsi, si erano guardati in viso con una certa inquietudine, mormorando:
- Il Corsaro Nero!
- Chi siete voi e da dove venite? - chiese il Corsaro, fermandosi dinanzi a loro e tenendo sempre la destra sul calcio della pistola.
- Noi siamo due filibustieri della Tortue, due Fratelli della Costa, - rispose Carmaux.
- E venite?
- Da Maracaybo.
- Siete fuggiti dalle mani degli spagnuoli?
- Sí, comandante.
- A qual legno appartenevate?
- A quello del Corsaro Rosso. -
Il Corsaro Nero udendo quelle parole trasalí, poi stette un istante silenzioso, guardando i due filibustieri con due occhi che pareva mandassero fiamme.
- Al legno di mio fratello, - disse poi, con un tremito nella voce.
Afferrò bruscamente Carmaux per un braccio e lo condusse verso poppa, traendolo quasi a forza.
Giunto sotto il ponte di comando, alzò il capo verso un uomo che stava ritto lassú, come se attendesse qualche ordine, e disse:
- Incrocierete sempre al largo, signor Morgan; gli uomini rimangano sotto le armi e gli artiglieri con le micce accese; mi avvertirete di tutto ciò che può succedere.
- Sí, comandante, - rispose l’altro. - Nessuna nave o scialuppa si avvicinerà, senza che ne siate avvertito.
Il Corsaro Nero scese nel quadro, tenendo sempre Carmaux per il braccio, entrò in una piccola cabina ammobiliata con molta eleganza ed illuminata da una lampada dorata, quantunque a bordo delle navi filibustiere fosse proibito, dopo le nove di sera, di tenere acceso qualsiasi lume, quindi indicando una sedia disse brevemente:
- Ora parlerai.
- Sono ai vostri ordini, comandante. -
Invece d’interrogarlo, il Corsaro si era messo a guardarlo fisso, tenendo le braccia incrociate sul petto. Era diventato piú pallido del solito, quasi livido, mentre il petto gli si sollevava sotto frequenti sospiri.
Due volte aveva aperto le labbra come per parlare, e poi le aveva richiuse come se avesse paura di fare una domanda, la cui risposta doveva forse essere terribile.
Finalmente, facendo uno sforzo, chiese con voce sorda:
- Me l’hanno ucciso, è vero?
- Chi?
- Mio fratello, colui che chiamavano il Corsaro Rosso.
- Sí, comandante, - rispose Carmaux, con un sospiro. - Lo hanno ucciso come vi hanno spento l’altro fratello, il Corsaro Verde. -
Un grido rauco che aveva qualche cosa di selvaggio, ma nello stesso tempo straziante, uscí dalle labbra del comandante.
Carmaux lo vide impallidire orribilmente e portarsi una mano sul cuore, e poi lasciarsi cadere su di una sedia, nascondendosi il viso colla larga tesa del cappello.
Il Corsaro rimase in quella posa alcuni minuti, durante i quali il marinaio del canotto lo udí singhiozzare, poi balzò in piedi come se si fosse vergognato di quell’atto di debolezza. La tremenda emozione che lo aveva preso era completamente scomparsa; il viso era tranquillo, la fronte serena, il colorito non piú marmoreo di prima, ma lo sguardo era animato da un lampo cosí tetro che metteva paura.
Fece due volte il giro della cabina come se avesse voluto tranquillarsi interamente prima di continuare il dialogo, poi tornò a sedersi, dicendo:
- Io temevo di giungere troppo tardi, ma mi resta la vendetta. L’hanno fucilato?
- Appiccato, signore.
- Sei certo di questo?
- L’ho veduto coi miei occhi pendere dalla forca eretta sulla Plaza de Granada.
- Quando l’hanno ucciso?
- Quest’oggi, dopo il mezzodí.
- È morto?...
- Da prode, signore. Il Corsaro Rosso non poteva morire diversamente, anzi...
- Continua.
- Quando il laccio stringeva, ebbe ancora la forza d’animo di sputare in faccia al governatore.
- A quel cane di Wan Guld?
- Sí, al duca fiammingo.
- Ancora lui! Sempre lui!... Ha giurato adunque un odio feroce contro di me? Un fratello ucciso a tradimento e due appiccati da lui!
- Erano i due piú audaci corsari del golfo, signore, è quindi naturale che li odiasse.
- Ma mi rimane la vendetta!... - gridò il filibustiere con voce terribile. - No, non morrò se prima non avrò sterminato quel Wan Guld e tutta la sua famiglia e dato alle fiamme la città ch’egli governa. Maracaybo, tu mi sei stata fatale; ma io pure sarò fatale a te!... Dovessi fare appello a tutti i filibustieri della Tortue ed a tutti i bucanieri di San Domingo e di Cuba, non lascerò pietra su pietra di te! Ora parla, amico: narrami ogni cosa. Come vi hanno presi?.
- Non ci hanno presi colla forza delle armi bensí sorpresi a tradimento quando eravamo inermi, comandante.
Come voi sapevate, vostro fratello si era diretto su Maracaybo per vendicare la morte del Corsaro Verde, avendo giurato, al pari di voi, di appiccare il duca fiammingo.Eravamo in ottanta, tutti risoluti e decisi ad ogni evento, anche ad affrontare una squadra, ma avevamo fatto i conti senza il cattivo tempo.All’imboccatura del Golfo di Maracaybo, un uragano tremendo ci sorprende, ci caccia sui bassi fondi e le onde furiose frantumano la nostra nave. Ventisei soli, dopo infinite fatiche, riescono a raggiungere la costa: eravamo tutti in condizioni cosí deplorevoli da non opporre la minima resistenza e sprovvisti di qualsiasi arma.Vostro fratello ci incoraggia e ci guida lentamente attraverso le paludi, per tema che gli spagnuoli ci avessero scorti, e che avessero incominciato ad inseguirci.Credevamo di poter trovare un rifugio sicuro nelle folte foreste, quando cademmo in una imboscata. Trecento spagnuoli, guidati da Wan Guld in persona, ci piombano addosso, ci chiudono in un cerchio di ferro, uccidono quelli che oppongono resistenza e ci conducono prigionieri a Maracaybo.
- E mio fratello era del numero?
- Sí, comandante. Quantunque fosse armato d’un pugnale, si era difeso come un leone, preferendo morire sul campo piuttosto che sulla forca, ma il fiammingo l’aveva riconosciuto ed invece di farlo uccidere con un colpo di fucile o di spada, l’aveva fatto risparmiare. Trascinati a Maracaybo, dopo di essere stati maltrattati da tutti i soldati ed ingiuriati dalla popolazione, fummo condannati alla forca. Ieri mattina però, io ed il mio amico Wan Stiller, piú fortunati dei nostri compagni, siamo riusciti a fuggire strangolando la nostra sentinella. Dalla capanna di un indiano presso il quale ci siamo rifugiati, abbiamo assistito alla morte di vostro fratello e dei suoi coraggiosi filibustieri, poi alla sera aiutati da un negro ci siamo imbarcati su di un canotto, decisi di attraversare il golfo del Messico e giungere alla Tortue. Ecco tutto, comandante.
- E mio fratello è morto!... - disse il Corsaro con una calma terribile.
- L’ho veduto come vedo ora voi.
- E sarà ancora appeso alla forca infame?
- Vi rimarrà tre giorni.
- E poi verrà gettato in qualche fogna.
- Certo comandante.-
Il Corsaro si era bruscamente alzato e si era avvicinato al filibustiere.
- Hai paura tu?... - gli chiese con strano accento.
- Nemmeno di Belzebú, comandante.
- Dunque tu non temi la morte?
- No.
- Mi seguiresti?
- Dove?
- A Maracaybo.
- Quando?
- Questa notte.
- Si va ad assalire la città?
- No, non siamo in numero sufficiente ora, ma piú tardi Wan Guld riceverà mie nuove. Ci andremo noi due ed il tuo compagno.
- Soli? - chiese Carmaux, con stupore.
- Noi soli.
- Ma che volete fare?
- Prendere la salma di mio fratello.
- Badate comandante! Correte il pericolo di farvi prendere.
- Tu sai chi è il Corsaro Nero?
- Lampi e folgori! È il filibustiere piú audace della Tortue.
- Va’ adunque ad aspettarmi sul ponte e fa preparare una scialuppa.
- È inutile, capitano, abbiamo il nostro canotto, una vera barca da corsa.
- Va’!
Una voce robusta, che aveva una specie di vibrazione metallica, s’alzò dal mare ed echeggiò fra le tenebre, lanciando queste parole minacciose:
- Uomini del canotto! Alt! o vi mando a picco!...
La piccola imbarcazione, montata da due soli uomini, che avanzava faticosamente sui flutti color inchiostro, fuggendo l’alta sponda che si delineava confusamente sulla linea dell’orizzonte, come se da quella parte temesse un grave pericolo, s’era bruscamente arrestata.
I due marinai, ritirati rapidamente i remi, si erano alzati d’un sol colpo, guardando con inquietudine dinanzi a loro, e fissando gli sguardi su di una grande ombra, che pareva fosse improvvisamente emersa dai flutti.
Erano entrambi sulla quarantina, ma dai lineamenti energici e angolosi, resi piú arditi dalle barbe folte, irte, e che forse mai avevano conosciuto l’uso del pettine e della spazzola.
Due ampi cappelli di feltro, in piú parti bucherellati e con le tese sbrindellate, coprivano le loro teste; camicie di flanella lacerate e scolorite, e prive di maniche, riparavano malamente i loro robusti petti, stretti alla cintura da fasce rosse, del pari ridotte in stato miserando, ma sostenenti un paio di grosse e pesanti pistole che si usavano verso la fine del sedicesimo secolo. Anche i loro corti calzoni erano laceri, e le gambe ed i piedi, privi di scarpe, erano imbrattati di fango nerastro.
Quei due uomini che si sarebbero potuti scambiare per due evasi da qualche penitenziario del Golfo del Messico, se in quel tempo fossero esistiti quelli fondati piú tardi alle Guiane, vedendo quella grande ombra che spiccava nettamente sul fondo azzurro cupo dell’orizzonte, fra lo scintillio delle stelle, si scambiarono uno sguardo inquieto.
- Guarda un po’, Carmaux, - disse colui che pareva il piú giovane. - Guarda bene, tu che hai la vista piú acuta di me. Sai che si tratta di vita o di morte.
- Vedo che è un vascello e sebbene non sia lontano piú di tre tiri di pistola non saprei dire se viene dalla Tortue o dalle colonie spagnole.
- Che siano amici?... Uhm! Osare spingersi fin qui, quasi sotto i cannoni dei forti, col pericolo d’incontrare qualche squadra di navi d’alto bordo scortante qualche galeone pieno d’oro!...
- Comunque sia ci hanno veduti, Wan Stiller, e non ci lasceranno fuggire. Se lo tentassimo, un colpo di mitraglia sarebbe sufficiente a mandarci tutti e due a casa di Belzebú.
La stessa voce di prima, potente e sonora, echeggiò per la seconda volta fra le tenebre, perdendosi lontana sulle acque del golfo:
- Chi vive?
- Il diavolo, - borbottò colui che si chiamava Wan Stiller.
Il compagno invece salí sul banco e con quanta voce aveva gridò:
- Chi è l’audace che vuol sapere da qual paese veniamo noi?... Se la curiosità lo divora, venga da noi e gliela pagheremo a colpi di pistola.
Quella smargiassata, invece di irritare l’uomo che interrogava dal ponte della nave, parve che lo rendesse lieto, poiché rispose:
- I valorosi s’avanzino e vengano ad abbracciare i Fratelli della Costa!...
I due uomini del canotto avevano mandato un grido di gioia.
- I Fratelli della Costa! - avevano esclamato.
Poi colui che si chiamava Carmaux aggiunse:
- Il mare m’inghiotta, se non ho conosciuta la voce che ci ha data questa bella nuova.
- Chi credi che sia? - chiese il compagno, che aveva ripreso il remo manovrandolo con supremo vigore.
- Un uomo solo, fra tutti i valorosi della Tortue, può osare spingersi fino sotto i forti spagnuoli.
- Chi?...
- Il Corsaro Nero.
- Tuoni d’Amburgo!... Lui!... Proprio lui!...
- Che triste notizia per quell’audace marinaio!... - mormorò Carmaux con un sospiro. - Ed è proprio morto!...
- Mentre lui forse sperava di giungere in tempo per strapparlo vivo dalle mani degli spagnuoli, è vero, amico?
- Si, Wan Stiller.
- Ed è il secondo che gli appiccano!...
- Il secondo, sí. Due fratelli, e tutti e due appesi alla forca infame!
- Si vendicherà, Carmaux.
- Lo credo, e noi saremo con lui. Il giorno che vedrò strangolare quel dannato governatore di Maracaibo, sarà il piú bello della mia vita e darò fine ai due smeraldi che tengo cuciti nei miei pantaloni. Saranno almeno mille piastre che mangerò coi camerati.
- Ah!... Ci siamo!... Te lo dicevo io? È la nave del Corsaro Nero!...
Il vascello, che poco prima non si poteva ben discernere in causa della profonda oscurità, non si trovava allora che a mezza gomena dal piccolo canotto.
Era uno di quei legni da corsa che adoperavano i filibustieri della Tortue per dare la caccia ai grossi galeoni spagnuoli, recanti in Europa i tesori dell’America Centrale, del Messico e delle regioni equatoriali.
Buoni velieri, muniti d’alta alberatura per potere approfittare delle brezze piú leggere, colla carena stretta, la prora e la poppa soprattutto altissime come si usavano in quell’epoca, e formidabilmente armati.
Dodici bocche da fuoco, dodici caronade, sporgevano le loro nere gole dai sabordi, minacciando a babordo ed a tribordo, mentre sull’alto cassero si allungavano due grossi cannoni da caccia, destinati a spazzare i ponti a colpi di mitraglia.
Il legno corsaro si era messo in panna per attendere il canotto, ma sulla prora si vedevano, alla luce d’un fanale, dieci o dodici uomini armati di fucili, i quali parevano pronti a far fuoco al minimo sospetto.
I due marinai del canotto, giunti sotto il bordo del veliero, afferrarono una fune che era stata loro gettata insieme ad una scala di corda, assicurarono l’imbarcazione, ritirarono i remi, poi si issarono sulla coperta con un’agilità sorprendente.
Due uomini, entrambi muniti di fucili, puntarono su di essi le armi, mentre un terzo si avvicinava, proiettando sui nuovi arrivati la luce d’una lanterna.
- Chi siete? - fu chiesto loro.
- Per Belzebú, mio patrono!... - esclamò Carmaux. - Non si conoscono piú gli amici?...
- Un pesce-cane mi mangi se questi non è il biscaglino Carmaux!... - gridò l’uomo della lanterna. - Come sei ancora vivo, mentre alla Tortue ti si credeva morto?... Toh!... Un altro risuscitato!... Non sei tu l’amburghese Wan Stiller?...
- In carne ed ossa, - rispose questi.
- Anche tu adunque sei sfuggito al capestro?...
- Eh!... La morte non mi voleva ed io ho pensato che era meglio vivere qualche anno ancora.
- Ed il capo?...
- Silenzio, - disse Carmaux.
- Puoi parlare: è morto?
- Banda di corvi!... Avete finito di gracchiare?... - gridò la voce metallica, che aveva lanciata quella frase minacciosa agli uomini del canotto.
- Tuoni d’Amburgo!... Il Corsaro Nero!... - borbottò Wan Stiller, con un brivido.
Carmaux, alzando la voce, rispose:
- Eccomi comandante.-
Un uomo era sceso allora dal ponte di comando e si dirigeva verso di loro, con una mano appoggiata al calcio d’una pistola che pendevagli dalla cintola.
Era vestito completamente di nero e con una eleganza che non era abituale fra i filibustieri del grande Golfo del Messico, uomini che si accontentavano di un paio di calzoni e d’una camicia, e che curavano piú le loro armi che gli indumenti.
Portava una ricca casacca di seta nera, adorna di pizzi di eguale colore, coi risvolti di pelle egualmente nera; calzoni pure di seta nera, stretti da una larga fascia frangiata; alti stivali alla scudiera e sul capo un grande cappello di feltro, adorno d’una lunga piuma nera che gli scendeva fino alle spalle.
Anche l’aspetto di quell’uomo aveva, come il vestito, qualche cosa di funebre, con quel volto pallido, quasi marmoreo, che spiccava stranamente fra le nere trine del colletto e le larghe tese del cappello, adorno d’una barba corta, nera, tagliata alla nazzarena e un pò arricciata.
Aveva però i lineamenti bellissimi: un naso regolare, due labbra piccole e rosse come il corallo, una fronte ampia solcata da una leggera ruga che dava a quel volto un non so che di malinconico, due occhi poi neri come carbonchi, d’un taglio perfetto, dalle ciglia lunghe, vivide e animate da un lampo tale che in certi momenti doveva sgomentare anche i piú intrepidi filibustieri di tutto il golfo.
La sua statura alta, slanciata, il suo portamento elegante, le sue mani aristocratiche, lo faceva conoscere, anche a prima vista, per un uomo d’alta condizione sociale e soprattutto per un uomo abituato al comando.
I due uomini del canotto, vedendolo avvicinarsi, si erano guardati in viso con una certa inquietudine, mormorando:
- Il Corsaro Nero!
- Chi siete voi e da dove venite? - chiese il Corsaro, fermandosi dinanzi a loro e tenendo sempre la destra sul calcio della pistola.
- Noi siamo due filibustieri della Tortue, due Fratelli della Costa, - rispose Carmaux.
- E venite?
- Da Maracaybo.
- Siete fuggiti dalle mani degli spagnuoli?
- Sí, comandante.
- A qual legno appartenevate?
- A quello del Corsaro Rosso. -
Il Corsaro Nero udendo quelle parole trasalí, poi stette un istante silenzioso, guardando i due filibustieri con due occhi che pareva mandassero fiamme.
- Al legno di mio fratello, - disse poi, con un tremito nella voce.
Afferrò bruscamente Carmaux per un braccio e lo condusse verso poppa, traendolo quasi a forza.
Giunto sotto il ponte di comando, alzò il capo verso un uomo che stava ritto lassú, come se attendesse qualche ordine, e disse:
- Incrocierete sempre al largo, signor Morgan; gli uomini rimangano sotto le armi e gli artiglieri con le micce accese; mi avvertirete di tutto ciò che può succedere.
- Sí, comandante, - rispose l’altro. - Nessuna nave o scialuppa si avvicinerà, senza che ne siate avvertito.
Il Corsaro Nero scese nel quadro, tenendo sempre Carmaux per il braccio, entrò in una piccola cabina ammobiliata con molta eleganza ed illuminata da una lampada dorata, quantunque a bordo delle navi filibustiere fosse proibito, dopo le nove di sera, di tenere acceso qualsiasi lume, quindi indicando una sedia disse brevemente:
- Ora parlerai.
- Sono ai vostri ordini, comandante. -
Invece d’interrogarlo, il Corsaro si era messo a guardarlo fisso, tenendo le braccia incrociate sul petto. Era diventato piú pallido del solito, quasi livido, mentre il petto gli si sollevava sotto frequenti sospiri.
Due volte aveva aperto le labbra come per parlare, e poi le aveva richiuse come se avesse paura di fare una domanda, la cui risposta doveva forse essere terribile.
Finalmente, facendo uno sforzo, chiese con voce sorda:
- Me l’hanno ucciso, è vero?
- Chi?
- Mio fratello, colui che chiamavano il Corsaro Rosso.
- Sí, comandante, - rispose Carmaux, con un sospiro. - Lo hanno ucciso come vi hanno spento l’altro fratello, il Corsaro Verde. -
Un grido rauco che aveva qualche cosa di selvaggio, ma nello stesso tempo straziante, uscí dalle labbra del comandante.
Carmaux lo vide impallidire orribilmente e portarsi una mano sul cuore, e poi lasciarsi cadere su di una sedia, nascondendosi il viso colla larga tesa del cappello.
Il Corsaro rimase in quella posa alcuni minuti, durante i quali il marinaio del canotto lo udí singhiozzare, poi balzò in piedi come se si fosse vergognato di quell’atto di debolezza. La tremenda emozione che lo aveva preso era completamente scomparsa; il viso era tranquillo, la fronte serena, il colorito non piú marmoreo di prima, ma lo sguardo era animato da un lampo cosí tetro che metteva paura.
Fece due volte il giro della cabina come se avesse voluto tranquillarsi interamente prima di continuare il dialogo, poi tornò a sedersi, dicendo:
- Io temevo di giungere troppo tardi, ma mi resta la vendetta. L’hanno fucilato?
- Appiccato, signore.
- Sei certo di questo?
- L’ho veduto coi miei occhi pendere dalla forca eretta sulla Plaza de Granada.
- Quando l’hanno ucciso?
- Quest’oggi, dopo il mezzodí.
- È morto?...
- Da prode, signore. Il Corsaro Rosso non poteva morire diversamente, anzi...
- Continua.
- Quando il laccio stringeva, ebbe ancora la forza d’animo di sputare in faccia al governatore.
- A quel cane di Wan Guld?
- Sí, al duca fiammingo.
- Ancora lui! Sempre lui!... Ha giurato adunque un odio feroce contro di me? Un fratello ucciso a tradimento e due appiccati da lui!
- Erano i due piú audaci corsari del golfo, signore, è quindi naturale che li odiasse.
- Ma mi rimane la vendetta!... - gridò il filibustiere con voce terribile. - No, non morrò se prima non avrò sterminato quel Wan Guld e tutta la sua famiglia e dato alle fiamme la città ch’egli governa. Maracaybo, tu mi sei stata fatale; ma io pure sarò fatale a te!... Dovessi fare appello a tutti i filibustieri della Tortue ed a tutti i bucanieri di San Domingo e di Cuba, non lascerò pietra su pietra di te! Ora parla, amico: narrami ogni cosa. Come vi hanno presi?.
- Non ci hanno presi colla forza delle armi bensí sorpresi a tradimento quando eravamo inermi, comandante.
Come voi sapevate, vostro fratello si era diretto su Maracaybo per vendicare la morte del Corsaro Verde, avendo giurato, al pari di voi, di appiccare il duca fiammingo.Eravamo in ottanta, tutti risoluti e decisi ad ogni evento, anche ad affrontare una squadra, ma avevamo fatto i conti senza il cattivo tempo.All’imboccatura del Golfo di Maracaybo, un uragano tremendo ci sorprende, ci caccia sui bassi fondi e le onde furiose frantumano la nostra nave. Ventisei soli, dopo infinite fatiche, riescono a raggiungere la costa: eravamo tutti in condizioni cosí deplorevoli da non opporre la minima resistenza e sprovvisti di qualsiasi arma.Vostro fratello ci incoraggia e ci guida lentamente attraverso le paludi, per tema che gli spagnuoli ci avessero scorti, e che avessero incominciato ad inseguirci.Credevamo di poter trovare un rifugio sicuro nelle folte foreste, quando cademmo in una imboscata. Trecento spagnuoli, guidati da Wan Guld in persona, ci piombano addosso, ci chiudono in un cerchio di ferro, uccidono quelli che oppongono resistenza e ci conducono prigionieri a Maracaybo.
- E mio fratello era del numero?
- Sí, comandante. Quantunque fosse armato d’un pugnale, si era difeso come un leone, preferendo morire sul campo piuttosto che sulla forca, ma il fiammingo l’aveva riconosciuto ed invece di farlo uccidere con un colpo di fucile o di spada, l’aveva fatto risparmiare. Trascinati a Maracaybo, dopo di essere stati maltrattati da tutti i soldati ed ingiuriati dalla popolazione, fummo condannati alla forca. Ieri mattina però, io ed il mio amico Wan Stiller, piú fortunati dei nostri compagni, siamo riusciti a fuggire strangolando la nostra sentinella. Dalla capanna di un indiano presso il quale ci siamo rifugiati, abbiamo assistito alla morte di vostro fratello e dei suoi coraggiosi filibustieri, poi alla sera aiutati da un negro ci siamo imbarcati su di un canotto, decisi di attraversare il golfo del Messico e giungere alla Tortue. Ecco tutto, comandante.
- E mio fratello è morto!... - disse il Corsaro con una calma terribile.
- L’ho veduto come vedo ora voi.
- E sarà ancora appeso alla forca infame?
- Vi rimarrà tre giorni.
- E poi verrà gettato in qualche fogna.
- Certo comandante.-
Il Corsaro si era bruscamente alzato e si era avvicinato al filibustiere.
- Hai paura tu?... - gli chiese con strano accento.
- Nemmeno di Belzebú, comandante.
- Dunque tu non temi la morte?
- No.
- Mi seguiresti?
- Dove?
- A Maracaybo.
- Quando?
- Questa notte.
- Si va ad assalire la città?
- No, non siamo in numero sufficiente ora, ma piú tardi Wan Guld riceverà mie nuove. Ci andremo noi due ed il tuo compagno.
- Soli? - chiese Carmaux, con stupore.
- Noi soli.
- Ma che volete fare?
- Prendere la salma di mio fratello.
- Badate comandante! Correte il pericolo di farvi prendere.
- Tu sai chi è il Corsaro Nero?
- Lampi e folgori! È il filibustiere piú audace della Tortue.
- Va’ adunque ad aspettarmi sul ponte e fa preparare una scialuppa.
- È inutile, capitano, abbiamo il nostro canotto, una vera barca da corsa.
- Va’!
Autrice:
Maggie Resuscitata Per L'Ennesima Volta
Ignite Me Moments: Kenji 3
Ignite Me Moments: Kenji 3
Today's theme is friendship (and obviously Kenji)
Autrice:“Yeah, and maybe I’m just saying that you have no idea what you’re saying.”“Whatever.”“Don’t whatever me—”“Whatever,” I say again.“Oh my God,” Kenji says to no one in particular. “I think this girl wants to get her ass kicked.”“You couldn’t kick my ass if I had ten of them.”Kenji laughs out loud. “Is that a challenge?”
Nilla
13 agosto 2014
Ignite Me Moments:Kenji 2
Ignite Me Moments:Kenji 2
L’estratto di oggi non è bello. Non è triste, non è poetico, non è niente di questo. Ma è importante. E’ il primo momento in cui Juliette inizierà a parlare a Kenji di Warner, e ho pensato fosse importante riportare la sua reazione.
“You don’t know him, Kenji, that’s not fair—”“Oh my God,” he breathes, laughing again. “You are seriously going to try and tell me that I don’t know the man who led me into battle? He was my goddamn commander,” Kenji says to me. “I know exactly who he is—”“I’m not trying to argue with you, okay? I don’t expect you to understand—”“This is hilarious,” Kenji says, wheezing through another laugh. “You really don’t get it, do you?”“Get what?”“Ohhh, man,” he says suddenly. “Kent is going to be pissed,” he says, dragging out the word in glee. He actually giggles.“Wait—what? What does Adam have to do with this?”“You do realize you haven’t asked me a single question about him, right?” A pause. “I mean, I just told you the whole saga of all the shit that happened to us and you were just like, Oh, okay, cool story, bro, thanks for sharing. You didn’t freak out or ask if Adam was injured. You didn’t ask me what happened to him or even how he’s coping right now, especially seeing as how he thinks you’re dead and everything.”
Autrice:
Nilla
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Infelice ritorno dalle vacanze
Infelice ritorno dalle vacanze
Ciao a tutti :)
Come si è capito dal titolo, sono tornata dalle vacanze. E sono infelice. O meglio, il mio ritorno non è stato dei più felici, siccome avrei preferito restare là. Ma vabbè.
Allora... per recuperare il tempo perso mentre ero in spiaggia a far nulla riunisco in un unico post tutto quello che vi devo dire.
Tanto per cominciare ho scoperto un nuovo blog, Jump Into My Life, di Sara Perilli. E' davvero stracarino, non parla solo di libri come il nostro ma anche di altro (ex: musica!!) ed è davvero molto interessante. Se le mie abilità computeristiche sono miracolosamente aumentate durante le ferie forse riuscirò a lasciarvi il link:
Sii! NON CI CREDO! Ci sono riuscitaaaaa!!
*alcuni festeggiamenti dopo*
Adesso invece vi faccio un annuncio triste, ho smesso di partecipare alle varie challenges a cui mi ero iscritta perchè a causa delle varie disgrazie informatiche che mi sono capitate quest'anno non ero riuscita a seguirle bene come avrei voluto. Forse il prossimo anno (pc permettendo) andrà meglio :(
Adesso invece vi faccio un annuncio triste, ho smesso di partecipare alle varie challenges a cui mi ero iscritta perchè a causa delle varie disgrazie informatiche che mi sono capitate quest'anno non ero riuscita a seguirle bene come avrei voluto. Forse il prossimo anno (pc permettendo) andrà meglio :(
Un altra cosa che volevo fare era presentarvi un libro che non ho ancora avuto occasione di leggere ma è nella mia TBR, "Fino alla fine della rete" di R.V.Beta. Ne ho solo letto un estratto ma sembra molto interessante.
Cover:
Trama:
Insofferente alle regole ma incapace di affrancarsi da un’esistenza piatta e una vita sociale insoddisfacente, Daisuke, impiegato in una multinazionale, afferra al volo un’occasione per cambiare.
Yuuki è una giovane pirata informatica che, spinta dalla sua smania di ribellione, potrebbe aver fatto un colpo troppo grosso.
Daisuke e Yuuki, braccati da forze più grandi di loro, dovranno unire le forze e misurarsi con nuove sfide pur di sopravvivere.
Carne e plastica scaraventati in un viaggio intenso, una finestra aperta sui fuochi d’artificio del ciberspazio e sulla periferia estrema della realtà, con la costante paranoia di essere scovati dagli onnipotenti guardiani dei lucchetti digitali.
Yuuki è una giovane pirata informatica che, spinta dalla sua smania di ribellione, potrebbe aver fatto un colpo troppo grosso.
Daisuke e Yuuki, braccati da forze più grandi di loro, dovranno unire le forze e misurarsi con nuove sfide pur di sopravvivere.
Carne e plastica scaraventati in un viaggio intenso, una finestra aperta sui fuochi d’artificio del ciberspazio e sulla periferia estrema della realtà, con la costante paranoia di essere scovati dagli onnipotenti guardiani dei lucchetti digitali.
Autrice:
Nilla ;)
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