20 novembre 2013

Recensione "La mano de Fàtima" di Ildefonso Falcones

La mano de Fatima-Ildefonso Falcones
Cover:
 
Trama:
 Nei villaggi delle Alpujarras è esploso il grido della ribellione. Stanchi di ingiustizie e umiliazioni, i moriscos si battono contro i cristiani che li hanno costretti alla conversione. È il 1568. Tra i rivoltosi musulmani spicca un ragazzo di quattordici anni dagli occhi incredibilmente azzurri. Il suo nome è Hernando. Nato da un vile atto di brutalità - la madre morisca fu stuprata da un prete cristiano -, il giovane dal sangue misto subisce il rifiuto della sua gente. La rivolta è la sua occasione di riscatto: grazie alla sua generosità e al coraggio, conquista la stima di compagni più o meno potenti. Ma c'è anche chi, mosso dall'invidia, trama contro di lui. E quando nell'inferno degli scontri conosce Fatima, una ragazzina dagli immensi occhi neri a mandorla che porta un neonato in braccio, deve fare di tutto per impedire al patrigno di sottrargliela. Inizia così la lunga storia d'amore tra Fatima ed Hernando, un amore ostacolato da mille traversie e scandito da un continuo perdersi e ritrovarsi. Ma con l'immagine della mamma bambina impressa nella memoria, Hernando continuerà a lottare per il proprio destino e quello del suo popolo. Anche quando si affaccerà nella sua vita la giovane cattolica Isabel...
 
Recensione:
 
Ehi.
Wow.
E’ sorprendente.
Questo libro è pazzesco.
Lasciatemi spiegare le ragioni che mi spingono a reagire in questo modo:
1.       E’ in spagnolo. E già questo è sorprendente, visto la scarsa quantità di BEI libri in lingua reperibili nelle librerie di questa città.
2.       E’ uno storico. Il che mi rende sorpresa di averlo letto. Di solito, come voi ben sapete,tendo a preferire altri generi più romantici-fantasy-ya ecc. Eppure,se c’è una cosa che ho notato è che attualmente leggendolo manco ti accorgi che è uno storico. Cioè, è ovvio che i riferimenti all’epoca ci sono, ma Falcones è così bravo nell’includerli nella trama che tu non noti quando dai protagonisti si inizia a parlare di battaglie e eventi vari:solo alla fine del libro ti rendi conto che probabilmente sai molto più su quelle guerre di quanto non avessi mai saputo prima,date comprese
3.       Come è scritto. Vedi sopra. Perché,realmente,è intrecciato talmente bene che la lettura è un piacere, scivolosa quanto me infagottata in un megacappotto su una lastra di ghiaccio in centro città (cioè molto,per mia disgrazia vi posso assicurare che scivolo a lungo).
4.       Il titolo!!!Ommioddio il titolo! Forse avrei dovuto metterlo come punto uno nell’elenco perché è la cosa più sorprendente di tutte. Fino alla fine non capisci a cosa si riferisce.
No,perché,adesso vi dico:avendo lo scrittore chiamato la protagonista femminile Fàtima, nel momento in cui tu compri il libro ti viene da pensare che con “La mano de Fàtima” lui intenda dire “la mano” della ragazza,cioè il chiederla in sposa (e ottenerla,perché,come leggerete,fosse così semplice…);poi,molto semplicemente,all’inizio del libro Falcones ti spiega che esiste un amuleto islamico chiamato “La mano de Fàtima” dal nome della figlia di Maometto,Fàtima. E tu inizi a ragionare, e ci ragioni ci ragioni e più ci pensi più ti sembra che ci siano troppe Fàtime in questo libro, e non riesci a capire se la tua ipotesi era giusta (visto che vedi pagina dopo pagina come Hernando si innamora di Fàtima) o sbagliata(perché,visto come è Fàtima,ti ritrovi a sperare che muoia o si elimini in qualche modo prima della fine del libro, e la prima ipotesi lo esclude).
Bene bene. Molto astuto,Falcones. Molto astuto,complimenti. Cari lettori, non vi risolvo il dilemma adesso perché è una delle cose che mi hanno fatto piacere in questo libro.
I personaggi:
·         Hernando.Povero,povero Hernando. Mi veniva da coccolarlo a metà libro. Gliene succedono di tutti i colori, e si ritrova pure quelle serpi in seno delle sue accidenti di familiari che invece di aiutarlo lo pugnalano alle spalle. Poverino.Sniff.
·         Aisha. IO.ODIO.QUESTA.DONNA. Perché non capisce niente. Altro che una serpe in seno, questa è un’idra a dieci teste con lo sguardo da basilisco, ne fa una più del diavolo. Che bello che muoooore…(Ok questo è brutto da dire ma se c’è una cosa di cui non vi ho ancora avvisati è che questo libro mi ha risvegliato degli istinti malvagi sopiti da tempo)
·         Brahim. Niente da dire su di lui,tranne un altro desiderio di morte. E’ il solito villano dei libri, non c’è bisogno di sprecarci parole. E’ cattivo,punto.
·         Fàtima. Vedi Aisha e aggiungi che Fàtima ha la capacità di decisione di una ameba.
·         Rafaela. HAAALLELUIAHH. Ecco cosa ho pensato (e forse anche gridato) quando è entrata in scena.
Voto:
**** 4 asterischi per il titolo
 
Autrice:
Nilla

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