20 dicembre 2013

Covers gemelle #2

Covers gemelle #2

Ehilà!
Era da mesi che ne cercavo (anche perché non mi piace mettere quelle di libri che non ho letto e non ho intenzione di leggere) e finalmente ne ho trovate 2!
 
"Lover at last -La Confraternita del Pugnale Nero #11"di J.R. Ward (che ho stra-adorato e che va assolutamente letto)
 
E "The Prince of Powys" di Cornelia Amiri (che non avevo mai visto prima di oggi in libreria ma che non sembra così male ed è allowed in my Wishlist)
Sbaglio o sono una lo specchio dell'altra?!?


Recensione "Lover at last"(Black Dagger Brotherhood #11) di J.R Ward

"Lover at last"(Black Dagger Brotherhood #11) di J.R Ward

Cover:
Ho anche un paio di cosette interessanti da dire sulla cover, se vi interessano fra un po' le pubblico su un "Twin Covers"
Trama:
Qhuinn, figlio di nessuno, è abituato a vivere in solitudine. Disconosciuto dalla sua famiglia, emarginato dall’aristocrazia, è finalmente riuscito a trovare la sua identità come uno dei più spietati guerrieri nella lotta contro la Lessening Society. Ma la sua vita non è completa. Anche se la prospettiva di avere una famiglia tutta sua sembra essere vicina, dentro si sente vuoto, il suo cuore dato ad un altro… Blay, dopo anni di amore non corrisposto, è riuscito ad andare avanti. E giusto in tempo. Il maschio di cui è innamorato ha trovato la sua metà in un’Eletta, e stanno per avere un bambino, così come Quinn ha sempre desiderato. E’ difficile per lui vedere la nuova coppia insieme. Il Fato sembra aver guidato questi due guerrieri in direzioni opposte… ma proprio quando la battaglia contro i Lesser si intensifica e nuovi nemici mortali minacciano la Confraternita, Quinn imparerà il vero significato di coraggio, e due cuori che sono fatti per stare insieme… finalmente diverranno uno.
Recensione:
E' meraviglioso!!! Si, lo so, stiamo parlando della Ward, quindi è in un certo senso universalmente riconosciuto che i suoi libri sono uno più bello dell'altro, in escalation. E poi, questa storia ce l'ha fatta aspettare :)
Questo è stato spettacolare: aspettavo da tempo la storia di Qhuinn e Blay, e anche se all'inizio sono stata un pò distratta da Xcor e Layla (che sono la coppia dell'anno, sono magnifici!) alla fine mi sono trovata a lacrimare per il romanticismo dei due (SPOILER: in particolare di Qhuinn, che mostra un lato dolce di cui non avrei sospettato l'esistenza).
Adesso voglio assolutamente leggere il prossimo volume! Anche se mi hanno detto che è di nuovo su Beth e Wrath, che non mi sono mai piaciuti.
In questo libro Qhuinn finalmente si scusa con Blay di quella che io chiamo "La Cazzata", cioè la grandiosa idea che l'ahstrux nohtrum aveva avuto (perchè non ditemi che è solo colpa di Layla, in questa storia i polli sono due!) di Io-voglio-un-figlio-tu-pure-facciamolo-insieme-già-che-ci-siamo. Tanto anche se Blay lo perdona per me rimarrà sempre La Cazzata, con le maiuscole. Se vuoi un figlio, lo adotti o ricorri all'inseminazione artificiale. Non così. Pirla.
Layla (SPOILER) avrà anche dei problemi con il bambino, rischierà di abortire ma Payne (che mi sta troppo simpatica, adoro lei e il suo senso della libertà che mi ricorda un pò il mio) la aiuterà.
E che (SPOILER) bello il modo in cui i genitori di Blay non lo ripudiano solo perchè è gay: la loro accettazione delle decisioni del figlio è spettacolare e commovente, un esempio per coloro che al giorno d'oggi criticano gli omosessuali basandosi su concetti antichi e superati.
 
Poi, la Confraternita, che svolge sempre un ruolo importante nella storia e con il suo umorismo e senso di fratellanza alleggerisce il racconto e fa sorridere.
Vi lascio un estratto per chiudere (Lassiter è proprio una sagoma, la Ward è un genio per averlo inventato!):
Lassiter skidded in from the billiards room, the fallen angel glowing from his black-and-blond hair and white eyes, all the way down to his shitkickers. Then again, maybe the illumination wasn’t his nature, but that gold he insisted on wearing.
He looked like a living, breathing jewelry tree.
“I’m here. Where’s my chauffeur hat?”
“Here, use mine,” Butch said, outing a B Sox cap and throwing it over. “It’ll help that hair of yours.”
The angel caught the thing on the fly and stared at the red S. “I’m sorry, I can’t.”
“Do not tell me you’re a Yankees fan,” V drawled. “I’ll have to kill you, and frankly, tonight we need all the wingmen we’ve got.”
Lassiter tossed the cap back. Whistled. Looked casual.
“Are you serious?” Butch said. Like the guy had maybe volunteered for a lobotomy. Or a limb amputation. Or a pedicure.
“No fucking way,” V echoed. “When and where did you become a friend of the enemy—”
The angel held up his palms. “It’s not my fault you guys suck—”
Tohr actually stepped in front of Lassiter, like he was worried that something a lot more than smack talk was going to start flying. And the sad thing was, he was right to be concerned. Apart from their shellans, V and Butch loved the Sox above almost everything else—including sanity.
“Okay, okay,” Tohr said, “we have bigger things to worry about—”
“He has to sleep at some point,” Butch muttered to his roommate.
“Yeah, watch yourself, angel,” V sneered. “We don’t like your kind.”
 
Voto:
***** 5 asterischi con fuochi d'artificio e vuvuzelas celebrative!
Autrice:
Nilla :) W Lassiter! :)

18 dicembre 2013

Recensione "Radiant Shadows" di Melissa Marr

"Radiant Shadows" di Melissa Marr

Cover:
Rispetto alle altre questa non mi è piaciuta granchè :( what a pity!
Trama:
Per metà umana e per metà essere fatato, Ani è guidata dai propri appetiti. Ma sono gli stessi che guidano anche nemici potenti e deboli alleati, come Devlin che è stato modellato per essere un assassino ed è il fratello della Regina dell'Alta Corte, fredda e calcolatrice, nonché della gemella di lei, confusionaria e personificazione della guerra. Devlin però vuole salvare Ani dalle sue sorelle, sapendo che, se fallisce, sarà lui lo strumento con cui la ragazza verrà uccisa. Ani, da parte sua, non è tipo da lasciarsi controllare mentre altri lottano a causa sua: ha abbastanza coraggio da proteggere se stessa e alterare i piani di Devlin. I due sono indissolubilmente legati da un destino che li rende allo stesso tempo minaccia e protezione l'uno per l'altra. Ma nel momento in cui la loro vicinanza diventa più stretta, un inganno ancora maggiore si prepara a mettere in pericolo il mondo fatato. Il prezzo da pagare perché si salvi sarà dunque la loro separazione?
Recensione:
Ciao a tutti. Sono quasi le 23.30 e io sono qui a scrivervi perchè ho appena finito uno dei libri più meravigliosi (ignorate la grammatica) della mia vita.
Adoro Melissa Marr. Tanto. Scrive delle cose stupende, e questo libro è stato ancora più bello del solito (non so che voto darò: se normalmente i suoi romanzi sono Best Books Ever, come devo considerare questo? Best Book Ever cum laude?)
Ho apprezzato da morire il personaggio di Ani: è una ragazza che non desidera altro che le sue capacità vengano riconosciute da tutti coloro che invece la considerano solo uno sciocco cucciolo da proteggere. Lei si oppone a questo "trattamento speciale", da favorita, e ho trovato bellissimo quando (SPOILER) Gabriel, suo padre, finalmente la colpisce come farebbe con i suoi altri subordinati, senza trattenersi per paura di ferirla.
Ani vuole libertà,vuole caos, emozioni, ed è questo che porterà nella vita di Devlin, che invece avevamo visto essere un personaggio costretto e quasi oscurato dall'Ordine di Sorcha. In effetti devo ammettere che mi sono quasi presa una Supercotta-da-romanzo per lui: è veramente un figo pazzesco :D
SPOILER: Oh cavolo, cos'è successo a Irial?!?
In questo libro vediamo un lato di lui di cui avevamo colto solo dei glimpse dal POV di Leslie: l'ex re della Corte Oscura si mostra protettivo, quasi dolce nei confronti di Ani.
E quando alla fine Bananach lo accoltella. . . Caspita, l'ho odiata a morte!!! (E se Irial muore quella schifosa strega farà una brutta fine. . .possibilmente lunga e dolorosa)
Peccato, perchè Bananach di solito non mi dispiace, trovo che sia una buona nemesi.
Eeee adesso vi dico la cosa più bella di tutte: NON C'E' AISLINN! NON E' NOMINATA MANCO DI STRISCIO!!ALLELUIA *suono di campane in festa*
Già solo l'esserci liberati dell'irritante e straingenua Regina dell'Estate mi fa venire voglia di dare 1000 asterischi al romanzo.
Seth c'è ovviamente, ma non scoccia più di tanto. E Niall pure.
:) Comunque è proprio da leggere.
Ps: Mi senti, Bananach? Se me ne fai un'altra del genere. . .! Non ti consiglio di far imbestialire una ragazza teinomane e altamente nevrastenica,potresti non uscirne bene. . . Tanto love ai lettori <3
Se proprio devi, uccidi Aislinn :D
 
Voto:
***** 5 asterischi ! E sembrano anche pochi :)
Autrice:
Nilla

Recensione "Il viaggio della strega bambina" di Celia Rees

"Il viaggio della strega bambina" di Celia Rees

Cover:
Trama:
“Mi chiamo Mary. Sono una strega.
O meglio, qualcuno mi chiama così. ‘Figlia del diavolo’, ‘strega bambina’, mi sibilano per strada, anche se non conosco né mio padre né mia madre.
 Conosco solo mia nonna, Alice Nuttall: Mamma Nuttall per i vicini. Mi ha tirata su da quando ero piccola. Se anche sapeva chi erano i miei genitori, non me l’ha mai detto. «Figlia del re degli elfi e della regina delle fate, ecco chi sei tu».
Viviamo in una casetta al limitare della foresta, nonna, io, il suo gatto e il mio coniglio. Vivevamo, cioè. Ora non ci viviamo più.
Sono venuti degli uomini a trascinarla via.
Uomini con giacche nere e cappelli alti come campanili.
 Hanno infilzato il gatto su una picca, hanno spaccato la testa al coniglio sbattendolo contro il muro. Hanno detto che quelle non erano creature di Dio ma demoni, il diavolo stesso camuffato. Hanno gettato quella massa di carne e pelo nel letame, e hanno minacciato di fare la stessa cosa a me e a lei, se non confessava i suoi peccati. Poi l’hanno portata via."
 
Recensione:
Proprio bello. Muoio dalla voglia di leggere il seguito. Già solo dalla quinta di copertina ho capito che ero andata, totalmente persa per questo meraviglioso libro. L'avete letta?
A dire il vero è l'incipit, comincia proprio così.E' il diario di una strega, Mary.
Ho ammirato moltissimo Mary, la sua forza e il suo modo di vedere il mondo, con i suoi alti e bassi, ma senza giudicare. E' solo una spettatrice, pronta per qualunque cosa Dio metterà in atto su quel grande palcoscenico che è la vita.
Commovente la figura di Martha, che se ne prende cura meglio di quanto non abbia fatto sua madre, e arriva a preoccuparsi per lei e a rimproverarla per aver scritto questo diario, rispettando però la libertà di scelta della ragazza ed evitando di imporle di distruggerlo.
Martha si limita a farglielo nascondere, sebbene sia al corrente che semmai qualcuno della Chiesa lo trovasse sarebbe anche lei in pericolo di vita (anche Martha è un pò strega).
E il farmacista? Anche lui da ammirare, per la sua sete darwiniana di conoscenza e per il suo spirito analitico ispirato ai valori dell'Illuminismo. Riflette un poco gli uomini dei nostri giorni.
E anche Tobias e Rebekah, come non innamorarsi di loro?
Penna Azzurra e suo nonno? Tutti amici che non abbandonano Mary nemmeno quando starle accanto significa ribellarsi alle credenze di una vita di religione, e sfidare un'intero paese.
Un solo rancore: Jack. Proprio così si dovevano lasciare? Un dolcissimo, unico bacio con la promessa di rivedersi e via, il marinaio che lei sa che non incontrerà mai più, destinato come il capitano Achab a invecchiare e morire per via di una balena, solo sulla sua nave?Dolore. Troppo bella quella scena.Ho quasi pianto *-*
Non ho niente da criticare, stranamente :) Andate in pace, figlioli, la Messa è finita :)
 
Voto:
****1/2 Il quinto asterisco me lo tengo per il secondo libro, che non ho ancora letto ma muoio dalla voglia di leggerlo!
Autrice:
Petronilla :)


16 dicembre 2013

Recensione "Io amo un vampiro" di Abigail Gibbs

"Io amo un vampiro" di Abigail Gibbs

Cover:
Trama:
Violet ha preso la decisione più difficile della sua giovane vita: rapita per aver assistito a una strage di umani compiuta dai vampiri, rimasta prigioniera perché figlia del ministro della difesa inglese, ha scelto di tradire la sua razza e rimanere con i nemici, con i non morti che nascondono la loro ferocia sotto l’apparenza di giovani bellissimi.
Soprattutto uno: Kaspar, il principe dei vampiri, bello da togliere il fiato, capace di atti di crudeltà e ferocia e di momenti di dolcezza e compassione. Ed è proprio il principe la causa della scelta di Violet, che si è perdutamente innamorata di lui, nel cui petto brucia la stessa passione.
Ma come possono amarsi, se le loro razze sono in guerra e se il padre di Kaspar, il re della corte vampira, ha deciso che i due dovranno stare lontani l’uno dall’altra per punire il figlio per la sua ribellione?
Violet, divisa tra due mondi, ha una sola speranza, far cessare la guerra segreta che insaguina le strade di Londra.
L’unica possibilità risiede nella profezia secondo la quale Nove Eroine porteranno la pace tra umani e vampiri. Che sia Violet una di esse? (ndr: Ma non mi dire...)
Recensione:
Odio Wordpad. E' il più grande strumento di tortura che sia mai stato inventato dall'essere umano. Qualcuno mi spiega perché non posso copiare i miei stracavolo verza e asparago di appunti sul blog?!?
However...(Yeeeeah! C'è l'ho fatta! Weee are the championss...)
Lasciatemi cominciare (o meglio, avrei voluto cominciare, se avessi avuto un programma più furbo su cui scrivere) dicendo che la copertina è orribile, quel fucsia rimarrà per sempre impresso nei miei incubi peggiori.
E poi non ho capito una cosa. In inglese il secondo di questa saga, "Autumn Rose" primo ha una copertina decente e secondo, comincia in modo diverso!!
Sono rimasta traumatizzata quando me ne sono accorta!
Non ho ancora letto Autumn Rose, ma persino la trama è diversa!
E' da un pò che ci penso e ho un'ipotesi: possibile che qui in Italia abbiano spezzato in due volumi il primo libro? Visto che la fine a cliffhanger di "A cena con il vampiro" era veramente inaspettato, e l'inizio di "Io amo un vampiro" avviene immediatamente dopo (è un pò...come dire...MICROSPOILER: caldo...cough...cough). Oppure sto sparando cazzate?
Non so, ma vi assicuro che mi premurerò di leggere entrambi in inglese così da verificare la mia ipotesi (MPS: Micro Post Scriptum: ho controllato, la mia ipotesi è giusta, hanno diviso il primo libro in due, chissà perché).
 
E poi devo parlarvi di un cambiamento allucinante in Kaspar: nel primo libro faceva prudere le budella alla parte più femminista e anarchica di me, quella che non sopporta i prepotenti e gli arroganti che lo sono per il semplice fatto di essere dotati di un (non fatemi finire la frase, va).
Adesso invece cambia da sopra a sotto proprio, non dico che diventa dolce, ma mi è perfino riuscito simpatico (Violet si riferisce a lui paragonandolo a Dr. Jekyll e Mr. Hyde, e non posso che concordare). Anzi, a metà libro ero lì che tifavo zompando per lui.
Anche Fabian, che nel primo era un amore, adesso diventa piacevole quanto una cacca sotto un'infradito in un giorno afoso d'estate (ma anche d'inverno, primavera o autunno : una persona di una spiacevolezza multistagionale :) )
Comunque è una gran bella lettura, Violet farà delle scelte importanti (anche se non le condivido tutte) e maturerà molto, riusciremo addiittura ad avere un pò più di sua sorella, che non si rivelerà così deboluccia come ce la dipinge la protagonista.
Solo una piccola nota: lo stile. Capisco che è nata come una novella su Wattpad, eppure non posso che rabbrividire per quello stile da fanfiction che me la rovina sempre un pò.
Pazienza, mica si può essere perfetti.
 
Voto:
***1/2 Piacevole da leggere ma si può fare di meglio (soprattutto per la cover, lol)
Autrice:
Nilla (brr. . .fucsia. . .perché proprio fucsia . . .poteva essere rosa chiaro. . . o rosa antico. . .bianco. . .non fucsia. . . *stato di shock*)


14 dicembre 2013

Christmas Book Tag

Christmas Book Tag

Buon Natale (in anticipo) a tutti!!
Volevo farvi fare un'attimo questo bellissimo tag, che io ho visto su "Libri in pantofole", ma che è stato ideato da Lexie di "100% Booklover"
Allora,cominciamo a rispondere alle domande :)

 I tre libri sul Natale che preferisci

Ahia. Mi rendo conto adesso di non averne letti molti. Shame on me.
  • "Piccole Donne" di Louisa M. Alcott (anche se non è proprio su quello,comunque Jerry l'ha ammesso)
      
  • OH CAVOLO AIUTATEMI! Mi sono resa conto che non ho MAI letto UN LIBRO SUL NATALE!! Come è possibile?? Oddio dovete assolutamente consigliarmi qualcosa non ci posso credere!!
Scusate :(

Un libro che regaleresti a Natale a qualcuno come primo approccio alla lettura

La trilogia di Fairy Oak di Elisabetta Gnone, che con i suoi alberi e la sua magia ha accompagnato tante mie giornate da bambina :) sniff quanto amo quel libro
 


Un libro che vorresti leggere nel periodo natalizio

Ce ne sono milioni, ma ve ne presento uno che ho scoperto giusto ieri in libreria e che desidero disperatamente leggere: "Il mio cuore cattivo" di Wulf Dorn
 
E' un thriller/horror, ma voglio leggerlo perché mi aiuta a controbilanciare l'umore zuccheroso delle persone in questi giorni (sono abbastanza cattiva vero? :) )

Un libro che vorresti ricevere per Natale

"Sara:Il prezzo della verità" (Le vendicatrici #3) di Massimo Carlotto e Marco Videtta. Continuiamo con thriller/gialli ecc.

Un libro la cui copertina ti ricorda l'inverno

"Il drago di ghiaccio" di George R.R Martin
 
Dovete leggerlo, davvero. Posso non aver mai prestato molta attenzione ai libri sul Natale, ma se c'è una cosa che venero del periodo invernale è la neve, e questo libro ne da proprio l'idea, con una storia soffice, candida e spaventosamente fredda. L'inverno personificato.

Il film di Natale che preferisci

Offendo qualcuno se metto "Il diario di Bridget Jones"? In fondo tutto comincia a Natale :)
Autrice:
Nilla che di Natale non capisce nulla *Maggie:<<Cito Montalbano: "Se fai un'altra battuta del genere ti sparo per legittima difesa">>*
 
 

12 dicembre 2013

Recensione "Ink Exchange" di Melissa Marr (Wicked Lovely #2)

"Ink Exchange" di Melissa Marr (Wicked Lovely #2)

Cover:
Non è semplicemente meravigliosa?
Trama:
Misconosciuta ai mortali, una lotta per il potere si sta scatenando in un mondo di ombre e pericoli. Dopo secoli di stabilità, l'equilibrio all'interno delle corti fatate si è spezzato e Irial, il re della Corte Oscura, si batte per salvaguardare i suoi sudditi, ribelli e vulnerabili. Se dovesse fallire, ne seguirebbero spargimenti di sangue e crudeltà spietate. Leslie ha diciassette anni, non sa niente né delle fate né dei loro spargimenti di sangue e crudeltà spietate. D'improvviso si sente attratta da un tatuaggio incantato: capisce di doverlo fare a ogni costo, convinta che sia il simbolo tangibile di quel cambiamento che sta disperatamente cercando. Il tatuaggio in effetti porterà con sé molte trasformazioni, ma non del genere che lei immaginava: sono eventi sinistri e avvincenti, tutt'altro che simbolici. Avvenimenti che uniranno Leslie a Irial, attirandola sempre più in un universo fatato cui sembrerà incapace di resistere, scoprendosi impotente di fronte ai suoi pericoli.
 
Recensione:


Noooooo!!!! Non avete idea di cosa mi è successo!
Avevo scritto la recensione di questo libro su Wordpad con l'intenzione di copiarla poi sul blog (a causa della connessione lenta scrivere direttamente lì è un'impresa da pazzi), e mi si è spento il laptop perchè aveva finito la batteria!!! Tutto il lavoro perso... P*#@a di °[l@*** ...
Meglio che taccio.
E vabbè, riscriviamola. Dannato aggeggio infernale.
Ho aspettato 1 anno a leggere questo libro dopo aver finito "Wicked Lovely". Volete sapere perchè (visto che di solito finisco le serie più belle nel giro di una settimana)? Perchè la Marr ha la peculiare capacità (condivisa da Oliver Lauren) di spezzarmi il cuore. In mille microscopiche scheggiette. E non ero sicura di poter reggere un altro dei suoi libri
Non che succeda niente di orrendo (non fraintendetemi), solo che riesce a scrivere uno dopo l'altro una serie di eventi che io NON volevo assolutamente accadessero, e il tutto senza che io getti via il libro per via della frustrazione di vedere le mie speranze di lettrice così calpestate e distrutte.
"Ink Exchange" è uno di quei libri da cui non riesci a staccarti, da cui non puoi staccarti, anche se quello che c'è scritto non ti piace. E hai la consapevolezza che continuerai a comprare i seguiti di quella saga, per quanto come si evolva non ti vada bene, perchè è più forte di te. (Incrocio le dita per un miglioramento!)
Comunque, se devo essere onesta, "Ink Exchange" non è stato troppo brutale nei confronti della mia tenera sensibilità romantica.
Pensate che all'inizio quando ho letto "Leslie" e ho capito che era il suo POV stavo andando in shock anafilattico dalla gioia, ho sempre nutrito un odio particolare nei confronti di Ash (che trovo particolarmente stupida e eccessivamente ingenua) e non ne potevo più di lei...
Leslie invece l'ho adorata, è molto più forte di quello che sembra e mi ha infastidita che tutti cercassero di manipolarla come una bambolina di pezza.
Niall mi ha stupito, nel primo libro mi era sembrato tanto noioso come personaggio (a malapena una comparsa) e invece...
Keenan come al solito è un bastardo senza cuore, per cui mi è piaciuto un mucchio : b
Scherzi a parte, non so come spiegarlo, ma nutro una sorta di preferenza per Keenan,sebbene ritenga che Seth sia meglio per Ash.
Una volta avevo visto dire a una blogger(scusate se non ricordo chi è!) una cosa molto simile parlando di uno dei libri di "Iron Fey" di Julie Kagawa, e cercherò di riprendere le sue parole(storpiandole un pò perchè sono in inglese): I'm much more of a Keenan-girl, but I respect True Love and I believe that's what's going on between Seth and Ash.
Is it clearer?
Seth lo stimo moltissimo, è sempre caaalmo e 4 volte più furbo di Ash (sarà per questo che stanno bene insieme? Lui compensa la stupidità di lei?)
Irial...Ecco, ancora non ho un'idea precisa di questo personaggio. Lascio a voi decidere se è ok o merita di essere criticato (sono più propensa all'ok,comunque)
E voi? L'avete letto? Che ne pensate?
 
 
Voto:
***** E diamoglieli questi 5 asterischi da Best Book Ever!
Autrice:
Forever romantic and lost in her dreams, Nilla :)



9 dicembre 2013

Recensione "El paìs de las mariposas" di Nerea Riesco

 
"El paìs de las mariposas" di Nerea Riesco
 
Cover:

















Vi metto anche quella in italiano che secondo me è più carina (anche il titolo è più bello):


Trama:
 Spagna, 1544. Mariana ha un animo ribelle. Figlia di un nobile castigliano, fin da bambina passa le sue giornate tra gli scaffali della vecchia biblioteca. Solo circondata dai libri si sente veramente sé stessa. Immersa nella lettura trova rifugio dalla rigidità e dall'oppressione della sua famiglia, attraverso le parole immagina un futuro diverso. E adesso che è entrata al servizio del re, sembra aver conquistato la sua libertà. Ma l'indipendenza a lungo sognata non dura che un istante. Il suo destino è già scritto, suo fratello ha deciso per lei: andrà in sposa al viceré nel lontano Nuovo Mondo. Eppure, inaspettatamente, in questa terra dal fascino antico le svela una strada per la felicità che passa per le pagine di un prezioso taccuino. Sotto cieli di straordinari colori, in valli sconfinate dai mille profumi, sopraffatta da una passione sconosciuta, scopre una nuova forma di libertà: l'amore. Miguel conquisterà il suo cuore, proprio lui che lei non può amare...
Recensione:
 Omg! Questo libro mi ha spezzato il cuore. Non leggetelo. Davvero non fatelo. la recensione che vi scrivo è un'avvertimento perché  credo che sia il caso di avvertire più persone possibile del pericolo di heartbreaking causato da questo romanzo.
Ahia.
L'ho finito l'altro giorno dopo una settimana di rimandi, e la prima cosa che ho fatto è stato il tradizionale "Lancio-sul-divano-dedicato-a-libri-che-mi-mandano-in-bestia". Lancio che talvolta (me tapina) eseguo anche con il computer (potete immaginarvi le conseguenze quando manco il bersaglio...)
Mi ha riempito di emozioni negative. Nell'ordine:
  1. Noia letale: la storia non prendeva e ho dovuto metterci l'anima per avere la forza di continuare a leggere
  2. Sgomento: la storia ha preso troppo in fretta e non ho avuto il tempo di abituarmi al cambiamento
  3. Odio: Rodrigo, il fratello di Mariana, è un pezzo di "rifiuto naturale prodotto da umani e animali" cioè di indovinate cosa. Quando fa uccidere (SPOILER) Alfonso... GRRR!
  4. Noia: ho avuto una ricaduta
  5. Gioia speranza amore meraviglia: Mariana conosce Miguel
  6. Dolore: non possono stare insieme
  7. Odio profondo+voglia di uccidere: ROAR!! RODRIGO! DATELO A ME CHE GLI FACCIO FARE LA FINE CHE MERITA
  8. Tristezza dolore sconforto disperazione e lacrimuccie da affondamento del Titanic: fine del libro
  9. Conclusioni tratte: Rodrigo è un bastardo e la Riesco mi ha nuovamente spezzato il cuore (come in "Ars Magica". Ma che cos'hai contro le storie d'amore, eh? DIMMELO! Sigh. . .)

Voto:
 ** due asterischi. . . Davvero, se vi volete bene non leggetelo . . .
Autrice:
Affranta Nilla (ps: Mi senti, Rodrigo? Non è ancora finita!)

Recensione "El libro de los sueños" di Juan Carlos Martìnez Barrio

 "El libro de los sueños" di Juan Carlos Martìnez Barrio
 
Cover:
Trama:
Aha, fortunatamente è già uscito in Italia con il titolo (forse più suited) "Il custode del libro dei sogni". Il che mi permette di esultare perché non mi toccherà tradurre la trama.
Il destino è scritto tra le sue pagine

Un suicidio
Un terribile segreto
Un libro pericoloso
Qual è la forza oscura che si nasconde tra quelle pagine?

Burgos, Spagna, 1929.
Ismael Velasco, bibliotecario disoccupato, si trova in gravi difficoltà economiche. Per questo motivo, l’avvocato Gustavo Hernández, suo caro amico e, come lui, afflitto da disagi finanziari, gli propone di avviare una attività di acquisto e vendita di libri antichi. La ricerca di volumi li conduce da Nicolás Herrera, famoso e misterioso antiquario. La visita a don Nicolás si rivela fruttuosa: i due riescono a comprare libri pregiati da rivendere a ricchi collezionisti. Tuttavia, al ritorno da un viaggio, Ismael scopre che Gustavo si è suicidato, lasciando dietro di sé una lettera d’addio e un libro, Il libro dei sogni, con la raccomandazione di distruggerlo. Sopraffatto dalla morte dell’amico, il giovane non si attiene alle istruzioni e comincia a leggere il volume, senza immaginare che da quel momento la sua vita cambierà in maniera irreversibile. Tormentato da orrori innominabili e immagini di morte, per Ismael inizia una discesa agli inferi che sembra senza ritorno. E se la chiave fosse contenuta proprio in quel maledetto libro dal quale è cominciato tutto?

Sei pronto a entrare nelle profondità della tua sciagura?
Recensione:
Oh ragazzi. Questo libro mi ha ricordato tanto i classici dell'Ottocento-Novecento per il suo stile di scrittura. Quella suspance che ti tiene avvinto fino all'ultima pagina, quella specie di malattia ch ti entra nel sangue e ti impedisce di mollarlo fino a che non è finito, credo lo accomuni a Dracula, Frankestein, i racconti di Poe, Sherlock Holmes. . .
Insomma, quel tipo di racconto.
E' velocissimo (l'ho finito in 3 ore!) e avvincente, ti prende proprio tanto e non ti lascia mai annoiare. E il finale, oh che finale!
Meravigliosa l'ultima riga, mi verrebbe la tentazione di riportarvela se non sapessi che mi uccidereste per avervi spoilerato l'intero racconto!
Ismael poi è impossibile non capirlo e compatirlo mentre precipita nell'abisso di dipendenza e morte creato dal libro, lui cerca di fermarsi ma è evidente che in quanto semplice essere umano non ne ha la forza.
Per tutto il libro rimprovererà a Gustavo di essersi suicidato, senza però rendersi conto che l'amico è stato più coraggioso di lui e ha fatto la scelta più giusta privando il mondo della sua presenza. Se solo si fosse sbarazzato del libro. . .
E' meravigliosa anche la figura del commissario, che con la sua tenacia mi ha ricordato il capitano Achab di Moby Dick (bè, anche il  nome del protagonista aiuta in queste similitudini :) )
Insomma, questo libro è un vero capolavoro, stra-avvincente e scritto divinamente!
Voto:
***** 5 asterischi, finisce senza dubbio fra i Best Books Ever
Autrice:
Awed Nilla

Series 2014 Reading Challenge del blog "The Secret Door"

 
Series 2014 Reading Challenge del blog "The Secret Door"
 
Ciao a tutti!
Oggi è la seconda volta che vi scrivo per presentarvi un'iniziativa estranea al mio blog alla quale ho deciso di partecipare.
Ebbene, questa volta si tratta di una Reading Challenge per il 2014 organizzata da Ancella di "The Secret Door"
Lo scopo di questa sfida è riuscire a leggere tutti quei libri appartenenti a saghe, duologie, trilogie varie che abbiamo iniziato e lasciato in sospeso per cominciarne altre (creando così un casino non indifferente in libreria, lo dico per esperienza personale).  Appunto perché mi capita sempre di iniziare una serie e non finirla, ho deciso di iscrivermi, sperando che questo sollecito a postare recensioni in maniera più logica/ordinata mi possa dare una mano a combattere il caos che alberga nella mia bookshelf :)
Il banner dell'iniziativa l'ho già postato, è a destra -------> come al solito
Vi lascio il link a "The Secret Door" per il regolamento, spero che vi possa interessare:
 
Autrice:
Chaotic Nilla

6 dicembre 2013

Recensione di "Mistress of the Solstice"-Anna Kashina

"Mistress of the Solstice"-Anna Kashina
 
Cover:
Trama:
As the head priestess of the ancient Solstice cult, Marya must sacrifice a virgin every year. She copes with this gruesome duty by assuming a mask of cold detachment, as her father—the evil tzar Kashchey—devours the maidens' souls to maintain his youth and power. It is his power alone that keeps Marya’s kingdom safe from all enemies—or so she was raised to believe.

When Ivan arrives on a quest to stop the virgin sacrifices, Marya throws all her magic against him. To maintain her life—and that of her father—she must destroy Ivan before he completes his quest. But can she find it in her heart to do so?

Baba Yaga, Leshy, Vodyanoi, and the ancient animal deities come alive in this beautifully crafted romantic story that will take you into the authentic world of Russian fairy tales—with a dark, sensual twist.
Recensione:
Oh ragazzi, non sapete quanto io sia felice di essere qui in questo momento, scrivendo questa recensione. Un casino.
La dovevo scrivere da un'eternità (praticamente da quando Cristoforo Colombo, per gli amici Chris, ha scoperto l'America: la seconda frase che ha detto dopo <<Alleluia, era ora che arrivassimo!>> è infatti stata <<A proposito Nilla, quando c***o la scrivi quella recensione?!?>>)
Ecco, Chris, ORA. Adesso la scrivo.
Pensate che sono perfino riuscita a farmi sgridare dalla casa editrice, che me l'aveva inviata con due mesi d'anticipo su Netgalley per avere un parere(poveretti, ignari della mia lentezza da bradipo in queste cose).
E quindi, è con grande onore che vi presento IL parere: è bello. Anzi, magico.
Avete presente l'ultima frase della trama, "beautifully crafted romantic story that will take you into the authentic world of Russian fairy tales—with a dark, sensual twist"? Togliete sensual e avete reso il romanzo.
Era,come dire, avvolgente, intrigante. Appena lo iniziavi a leggere non la finivi più, non potevi fermarti. Forse, ecco, un po' opprimente a un certo punto. Ti ritrovi così avvolto nella trama, così ansioso di leggere di più, che ti senti quasi compelled, costretto a continuare.  E sai che anche se cominci un altro libro non smetterai di pensare a questo (esempio chiaro come il sole è il fatto che è da una settimana che sto "leggendo" fra virgolette-o affermando di farlo-"El paìs de las mariposas" e non l'ho ancora finito per via di "Mistress of the Solstice"). Rende l'idea la cover, molto originale e bella ma un po' eccessivamente scura.
E' stato interessantissimo dal punto di vista della mitologia, io adoro epica e le leggende sono sempre state il mio punto debole (per questo mi sono innamorata di tutte le saghe che rivisitano miti greci o nordici come "Starcrossed" o "Need") ma non avevo ancora letto quasi niente sulla cultura russa, è stato davvero stupendo poterlo finalmente fare.
Che dire? Un po' di critiche (scommetto che vi starete chiedendo perché non ho niente da lamentarmi stavolta)?
Quella storia del fiore, Ivan-e-Marya, mi è sembrata un po' forzata.
E ho trovato il finale leggermente veloce (con tutte le rivelazioni di importanza epocale che fanno nelle ultime due pagine, ho un po' fatto fatica a capire perché allora nelle altre 300 non si scopre un'accidenti di niente nemmeno a pagarci con la vita).
Ma a parte questo, no, non ho niente da lagnarmi * Maggie: <<MIRACOLO!!!! E' UNA VITA CHE CERCO DI ZITTIRLA SENZA SUCCESSO!!!>>*
Ah, dimenticavo: vi posto il trailer del libro (anche se non è sta' meraviglia):
 
Voto:
***** 5 ASTERISCHI!! Dopo mesi senza un voto così alto, ecco un nuovo Best Book Ever!
Autrice:
Nilla che merita una sgridata bella grossa (scusa Chris!)

4 dicembre 2013

Chi ben comincia #4 "Il libro segreto delle sirene" di P.C.Cast

Chi ben comincia #4 "Il libro segreto delle sirene" di P.C.Cast
 
Cover:
Trama:
Christine Canady, detta CC, sergente dell’Aeronautica militare statunitense, vorrebbe tanto un pizzico di magia nella sua normalissima, monotona vita. Così, la sera del suo venticinquesimo compleanno, mentre festeggia da sola nel proprio appartamento, non si limita a esprimere il classico desiderio, ma, per gioco, si spinge fino a improvvisare un misterioso rituale, invocando niente meno che l’intervento di una dea. Di certo non si aspetta che la sua richiesta venga esaudita... E invece, durante il trasferimento per una missione, l’aereo del sergente Canady precipita nell’oceano e la vita di Christine cambia per sempre. La ragazza, infatti, si risveglia incredula nel corpo di Ondina, la leggendaria sirena figlia del re del mare. L’oceano però si rivela ben presto un luogo molto pericoloso, e sua madre Gea, la dea della terra, decide di trasformarla in una fanciulla, permettendole di trovare rifugio sulla terraferma. Ma è al mare che Ondina desidera tornare, e all’affascinante Dylan, creatura degli abissi, che le ha rubato il cuore...
Incipit:
Con i sacchetti della spesa stretti fra le braccia, CC si sforzò di sfilare la chiave dalla serratura e di chiudere la porta con un piede. In modo meccanico, alzò lo sguardo verso l’orologio all’entrata del suo spazioso appartamento: erano già le sette e mezzo. Ci aveva messo un’eternità a finire le cose da fare al Centro di comunicazione e poi a passare all’enoteca e allo spaccio militare. Dopodiché combattere contro il traffico dalla base dell’Aeronautica militare di Tinker era stato come arrancare nel fango fino a metà ruota. A peggiorare la sua frustrazione, aveva provato a prendere una scorciatoia per casa e alla fine aveva sbagliato strada. Ben presto si era smarrita in modo irrimediabile. In una stazione di servizio Quick Trip, un buon uomo le aveva dato le indicazioni, e lei si era sentita costretta a spiegargli che era stata assegnata a Tinker da soli tre mesi e che non aveva ancora avuto il tempo di imparare le strade.
L’uomo le aveva dato una pacca sulla spalla come se fosse una bimbetta e le aveva domandato: «Che ci fa una giovane fanciulla come lei nell’Aeronautica militare?». CC aveva preso la domanda in modo retorico, lo aveva ringraziato ed era filata via, rossa in viso per l’imbarazzo.
Comprensibilmente, i nervi di CC, già a fior di pelle, scattarono allo squillo insistente del telefono.
«Un attimo! Sto arrivando!», esclamò e si precipitò in cucina, mollando con un tonfo i sacchetti sul piano di lavoro immacolato e avventandosi sul telefono.
«Pronto», disse con il fiato corto al suono smorzato del segnale di libero, interrotto solo dal bip bip ritmico della segreteria telefonica. «Be’, perlomeno hanno lasciato un messaggio». CC sospirò e portò con sé il telefono in cucina, inserendo il codice di accesso alla segreteria. Con una mano tenne il telefono all’orecchio e con l’altra tirò fuori due bottiglie di champagne da uno dei sacchetti.
«Sono presenti due nuovi messaggi», annunciò la voce elettronica. «Primo messaggio, inviato alle ore diciassette e trenta».
CC ascoltò con attenzione mentre strappava la capsula di metallo sul tappo della bottiglia di champagne.
«Pronto, Christine, siamo noi, i tuoi genitori!», cinguettò la voce registrata di sua madre con un suono un po’ artificiale e metallico.
«Ciao, Christine!», fece eco da un secondo apparecchio la voce di suo padre, più lontana ma altrettanto allegra.
CC sorrise indulgente. Era ovvio che fossero i suoi genitori: erano le uniche due persone al mondo che insistevano a chiamarla con il suo nome.
«Volevamo solo dirti che non ci siamo mica scordati del tuo grande giorno».
Sua madre fece una pausa e CC udì suo padre ridacchiare in sottofondo. Scordarsi del suo compleanno? Non aveva pensato che potessero farlo… fino a quel momento.
La voce concitata della madre riprese: «I preparativi per la prossima crociera ci stanno facendo morire! Lo sai quanto ci mette tuo padre a fare le valigie». E poi, sottovoce e in tono cospiratorio, aggiunse: «Ma non ti preoccupare, tesoro, anche se non ti abbiamo spedito il regalo, siamo riusciti a preparare una sorpresina per la nostra venticinquenne preferita».
«Venticinquenne?». Suo padre parve veramente stupito. «Oh, santo cielo. Credevo ne avesse solo ventidue».
«Il tempo vola davvero, caro», osservò sua madre in tono saggio.
«Cavolo se è vero, tesoro», convenne lui. «Ecco un motivo per cui ti ho detto che è il caso che viaggiamo di più… ma è solo un motivo». Ridacchiò in tono allusivo.
«Avevi proprio ragione a proposito di quel motivo, caro», sospirò sua madre in tono scherzoso, dando all’improvviso l’impressione di avere molti anni di meno.
«Stanno flirtando tra loro nel mio messaggio», borbottò CC. «E si sono davvero scordati del mio compleanno!».
«A ogni modo, ci stiamo preparando ad andare all’aeroporto…».
La voce di suo padre, sempre più lontana, la interruppe: «Elinor! Salutala, la limousine dell’aeroporto è arrivata».
«Be’, dobbiamo andare. Buon compleanno, tesoro! Ah, e divertiti nel viaggetto con l’Aeronautica. Non parti tra un paio di giorni?».
Nel viaggetto con l’Aeronautica?! CC alzò gli occhi al cielo. La sua missione di novanta giorni come sottufficiale incaricato del Controllo qualità nella base aerea militare di Riyāḍ, in Arabia Saudita, in appoggio alla guerra al terrorismo era solo un “viaggetto con l’Aeronautica”?
«E, tesoro, non preoccuparti del volo verso la tua destinazione. Sei grande, ormai dovresti avere superato quella sciocca paura. E, santo cielo, ti sei arruolata nell’Aeronautica militare!».
CC rabbrividì, desiderando che sua madre non avesse accennato alla sua fobia – gli aeroplani – dal momento che avrebbe presto attraversato in volo mezzo mondo sopra oceani d’acqua. Era l’unico aspetto dell’Aeronautica militare che non le piaceva.
«Ti vogliamo bene! A presto».
Il messaggio terminò e CC, continuando a scuotere la testa, premette il pulsante di spegnimento e appoggiò il telefono sul piano di lavoro della cucina.
«Non riesco a credere che vi siate scordati del mio compleanno! Avete sempre detto che è impossibile scordarselo perché sono nata poco prima di mezzanotte a Halloween». Rimproverò il telefono mentre prendeva un flûte da una vetrinetta. «Non vi siete nemmeno ricordati di farmi il regalo». Continuò a guardare di traverso il telefono mentre lottava con il tappo della bottiglia di champagne.
Nei sette anni in cui CC era stata in servizio attivo nell’Aeronautica degli Stati Uniti, i suoi genitori non si erano mai scordati del suo regalo di compleanno. Fino ad allora. Il suo venticinquesimo compleanno: aveva vissuto un quarto di secolo. Quell’anno segnava una vera svolta nella sua vita e lei lo avrebbe festeggiato senza il regalo dei suoi genitori.
«È una tradizione di famiglia!», borbottò, facendo saltare il tappo e tenendo la bottiglia spumeggiante sopra il lavabo.
CC sospirò e sentì un’improvvisa fitta di nostalgia.
No, rammentò a se stessa con severità, la vita nell’Aeronautica militare le piaceva e non si era mai pentita della decisione impulsiva di arruolarsi subito dopo il liceo. Dopotutto, l’aveva portata via dalla sua bella, banale, tranquilla vita di provincia. No, non è che avesse proprio “conosciuto il mondo”, come avevano promesso le pubblicità. Ma aveva vissuto in Texas, Mississippi, Nebraska, Colorado e ora in Oklahoma, ovvero in cinque Stati in più rispetto a quelli che la maggior parte dei suoi felici concittadini di Homer, Illinois, avrebbe mai persino visitato.
«Esclusi i miei genitori, a quanto pare!». CC riempì il flûte di champagne, bevve un sorso e batté il piede a terra… continuando a guardare di traverso il telefono. Sembrava che l’anno precedente i suoi genitori avessero partecipato a più crociere di quanto fosse umanamente possibile. «Forse stanno cercando di stabilire una specie di record». A CC tornò in mente il tono civettuolo delle loro voci e si affrettò a chiudere gli occhi a quell’immagine.
Li riaprì di scatto e fissò di nuovo il telefono.
«Ma mamma, nemmeno i biscotti con le gocce di cioccolato fatti in casa?». Bevve un sorso di champagne e scoprì che aveva bisogno di un altro bicchiere. «E come faccio a coprire tutti i gruppi alimentari senza il mio regalo di compleanno?». Infilò la mano nell’altro sacchetto e tirò fuori un cestello di Kentucky Fried Chicken, la ricetta originale, naturalmente. «Ho il gruppo delle carni – il Kentucky – mescolato con il gruppo dei grassi fondamentali per una digestione corretta. Poi ho il gruppo della frutta, lo champagne, il mio preferito. Come faccio a completare la combinazione alimentare del mio compleanno senza il gruppo del latte/cioccolato/zucchero?». Fece un gesto in direzione del telefono con aria disgustata.
Sollevò il coperchio del cestello di Kentucky Fried Chicken, afferrò un cosciotto di pollo e l’addentò. Poi, usandolo per enfatizzare i gesti della mano, proseguì.
«Lo sapete che mi mandate sempre qualcosa di completamente inutile che mi fa ridere e ricordare casa. Ovunque io sia. Come due anni fa, quando mi avete mandato un pluviometro a forma di rana. E non ho nemmeno il prato! E che dire del passatoio con la scritta “Dio benedica questa casa”, che ho dovuto appendere alla parete del mio appartamento, perché non ho una casa!». L’espressione contrariata di CC si stemperò in un sorriso mentre elencava i regali stupidi dei suoi genitori.
«Immagino sia un modo per suggerirmi di sposarmi o, come minimo, di comprarmi una casa».
Masticò pensierosa e sospirò di nuovo, un po’ seccata nel rendersi conto che, con ogni probabilità, dava l’impressione di avere quindici anni anziché venticinque. Poi il viso le si illuminò.
«Ehi, ho dimenticato l’altro messaggio», disse rivolta al telefono. Lo raccolse di nuovo, inserì il codice di accesso alla segreteria e saltò il messaggio dei genitori.
«Messaggio successivo, inviato alle diciannove e trentadue».
CC sorrise con un boccone di pollo in bocca. Probabilmente era Sandy, la sua più vecchia amica; in realtà, era l’unica compagna di liceo con cui CC si teneva ancora in contatto. Sandy la conosceva dal primo anno ed era raro che dimenticasse qualcosa, men che meno un compleanno. A lei e CC piaceva farsi grasse risate su come erano riuscite a “fuggire” dalla piccola città di Homer. Sandy aveva trovato un ottimo lavoro in un grande ospedale della ridente e favolosa città di Chicago. La sua qualifica era “Addetta ai rapporti con i medici”, che in realtà voleva dire che si occupava dell’assunzione dei nuovi dottori per l’ospedale; ma a lei e a Sandy piaceva quella qualifica totalmente campata in aria e vagamente scabrosa. Era divertente soprattutto perché Sandy era felicemente sposata e fedele da tre anni.
«Ciao, CC. Sono secoli che non ci sentiamo, tesoro!».
Invece del familiare accento del Midwest di Sandy, la voce aveva l’inflessione lenta e strascicata degli Stati del Sud. «Sono io, Halley. La tua amica preferita. Oddio… ho fatto una bella fatica a trovare il tuo nuovo numero di telefono. Che cattiva a scordarti di darmelo prima di partire».
Il largo sorriso di CC le scivolò via dal viso come la cera da una candela. Halley era una delle poche cose del suo ultimo incarico di cui non sentiva la mancanza.
«Ho solo pochi secondi per parlare. Ti chiamo per ricordarti che manca solo un mese e mezzo al mio trentesimo compleanno – il quindici dicembre, per l’esattezza – e voglio che te lo segni sul calendario».
CC ascoltò incredula. «Ma è un disastro. Sta andando di male in peggio».
«Darò una festa indimenticabile e conto sulla tua partecipazione. Perciò chiedi una licenza al più presto. Spedirò l’invito ufficiale tra una settimana o giù di lì. E, sì, i regali sono graditi». Halley ridacchiò come una Barbie. «A presto. Ciao, per ora!».
«Incredibile». CC premette il pulsante di spegnimento con più forza del necessario. «Prima i miei genitori si scordano del mio compleanno. Poi non solo sembra che se lo sia dimenticato anche la mia più vecchia amica, ma ricevo la telefonata di una pseudo-amica rompiscatole che mi invita alla sua festa!». Lasciò cadere il telefono sul piano della cucina. «Con un mese e mezzo di anticipo!».
CC infilò in frigo la bottiglia di champagne chiusa.
«Considerati la prossima», disse in tono minaccioso. Poi afferrò la bottiglia aperta, il bicchiere mezzo vuoto, il secchiello di KFC e marciò con passo deciso verso il soggiorno, dove apparecchiò il tavolino prima di tornare in cucina a prendere una manciata di tovaglioli. Quando passò davanti al telefono apparentemente silenzioso si fermò e si girò di scatto.
«Oh, no! Non ho finito con te; tu vieni con me». Gettò il telefono accanto a lei sul divano. «Sta’ fermo lì. Ti tengo d’occhio».
CC scelse un altro cosciotto di pollo deliziosamente unto, accese la TV… e mandò un gemito. Sullo schermo non c’erano che scariche.
«Oh, no! L’abbonamento!». Poiché sarebbe stata all’estero per tre mesi, aveva deciso di sospendere temporaneamente l’abbonamento alla televisione via cavo, compiacendosi di essere stata tanto oculata. «Stasera no! Gli avevo detto il primo novembre, non il trentun ottobre». Guardò il telefono muto. «Probabilmente c’entri tu».
E scoppiò in una risata, quasi isterica.
«Sto parlando con il telefono». Si versò un altro bicchiere di champagne, notando che la bottiglia era mezzo vuota. Sorseggiò il liquido frizzante con aria pensierosa e poi disse ad alta voce, ignorando volutamente il telefono: «È ovvio che sono necessarie misure di emergenza. È ora di tirare fuori uno dei miei film preferiti».
Stringendo il cosciotto di pollo tra i denti, si asciugò le mani sul tovagliolo di carta prima di aprire il mobiletto delle videocassette accanto al televisore. Con la bocca piena farfugliò i titoli a mano a mano che scorreva la sua collezione segreta.
«Dirty Dancing, Viaggio in Inghilterra, West Side Story, Via con il vento». Fece una pausa e masticò, meditando. «No, troppo lungo… e non è proprio adatto a un compleanno. Mmm…». Continuò a leggere. «Superman, Orgoglio e pregiudizio, L’ultimo dei Mohicani, Turista per caso, Il colore viola, Le streghe di Eastwick». Si fermò.
«Questo fa al caso mio. Un po’ di ragazze con gli attributi». Infilò la videocassetta nel videoregistratore. «No», si corresse. «Questo è meglio delle ragazze con gli attributi… sono donne con gli attributi!». CC levò il bicchiere allo schermo, brindando a ciascuna delle esuberanti dee cinematografiche a mano a mano che comparivano. Erano uniche e favolose.
Cher era misteriosa ed esotica, con labbra tumide e perfette, e un sacco di boccoli seducenti che le incorniciavano il viso come la criniera di una leonessa bruna e feroce.
CC sospirò. Non poteva fare proprio nulla per le proprie labbra piccole… se l’avesse fatto, sarebbero sembrate il risultato di un esperimento scientifico. Ma tutto ciò che la riguardava era piccolo. Forse era giunto il momento di rivedere il suo taglio di capelli alla maschietta.
Michelle Pfeiffer… quella sì che era uno schianto. Anche nel ruolo di prolifica mamma continuava a essere indiscutibilmente un’eterea bellezza bionda.
Nessuno avrebbe mai detto a lei “carina”.
E Susan Sarandon. Non sembrava sciatta nemmeno quando era vestita da vecchia maestra di musica. Trasudava sensualità.
Nessun uomo l’avrebbe mai considerata solo un’amica. Non un uomo eterosessuale, quantomeno.
«A tre donne incredibili che sono tutto quello che vorrei essere!». Stentò a credere che il bicchiere fosse vuoto… e pure la bottiglia.
«È una gran fortuna che ne abbiamo un’altra». Diede un colpetto affettuoso al telefono prima di andare a salvare la seconda bottiglia di champagne dalla solitudine del frigo.
Trascurando il fatto di essere un po’ malferma sulle gambe, tornò a sedere sul divano, afferrò un quarto cosciotto di pollo e lanciò un’occhiata di sbieco al telefono sempre muto. «Scommetto che ti sconvolge che una persona così piccola possa mangiare tanto».
La risposta fu uno squillo acutissimo.
CC trasalì, quasi strozzandosi con un boccone mezzo masticato. «Santo cielo, mi hai spaventato a morte!».
Il telefono squillò di nuovo.
«CC, è un telefono. Datti una regolata!». Scosse la testa per la propria stupidità.
L’apparecchio squillò di nuovo prima che lei si pulisse le mani e si calmasse abbastanza da rispondere.
«Pro… pronto?», esitò.
«Vorrei parlare con Christine Canady, per favore», rispose una voce femminile sconosciuta ma gradevole.
«Sono io». CC mise in pausa Le streghe di Eastwick con il telecomando.
«Miss Canady, sono Jess Brown del Woodland Hills Resort di Branson, Missouri. La chiamo per informarla che i suoi genitori, Elinor e Herb, le hanno regalato un fine settimana a Branson nel nostro bellissimo resort per il suo ventiduesimo compleanno! Buon compleanno, Miss Canady!». CC poteva quasi vedere Jess Brown irradiare gioia da Branson fin lì. Ovunque si trovasse Branson.
«Venticinque», fu tutto quello che riuscì dire.
«Prego?»
«Ne compio venticinque, non ventidue».
«No». Dall’altro capo del telefono giunse un frenetico fruscio di carta. «No, qui dice proprio così… Christine Canady, ventiduesimo compleanno».
«Ma non è vero».
«Non è lei Christine Canady?», domandò Jess, preoccupata.
«Non è vero che sono ventidue!». CC sbirciò la seconda bottiglia di champagne appena stappata. Forse era ubriaca e aveva le allucinazioni.
«Ma lei è Christine Canady?»
«Sì».
«E i suoi genitori sono Elinor e Herb Canady?»
«Sì».
«Be’, purché sia lei, il resto non conta, immagino», concluse Jess, chiaramente sollevata.
«Immagino di no». CC si strinse nelle spalle con aria rassegnata. Decise che tanto valeva stare al gioco.
«Bene!». La voce di Jess tornò vivace. «Allora, ecco alcuni piccoli dettagli che è bene che sappia. Può programmare il suo fine settimana in qualsiasi momento nel corso dell’anno prossimo, ma dovrà chiamare per prenotare la sua cabina…».
Cabina? La mente di CC si mise a ronzare. Che cosa avevano combinato?
«…almeno un mese prima o non possiamo garantire la disponibilità. E, naturalmente, questo regalo è per suo uso esclusivo, ma se desidera portare con sé un amico, il resort è disposto a consentirgli di partecipare con una quota simbolica… o totalmente gratuita, se vorrà partecipare a un breve incontro informativo sul nostro complesso in multiproprietà».
CC chiuse gli occhi e si sfregò la tempia destra, dove cominciava a sentire l’eco di un mal di testa.
«E con il suo meraviglioso fine settimana a Woodland», aggiunse Jess Brown, «i suoi genitori le hanno generosamente riservato un biglietto per l’Andy Williams Moon River Theater, per assistere a uno degli spettacoli più celebri e replicati di Branson!».
CC non riuscì a trattenere il cupo gemito che le sfuggì dalle labbra.
«Oh, capisco bene il suo entusiasmo!», esultò Jess. «Le invieremo il kit informativo ufficiale per posta. Mi faccia solo ricontrollare il suo indirizzo…».
CC udì se stessa confermarlo con voce legnosa.
«D’accordo! Credo sia tutto ciò che ci serve sapere», si congedò tutta giuliva Jess Brown. «Le auguro una splendida serata, Miss Canady, e un felicissimo compleanno!». E riattaccò.
«Ma Branson dove si trova?», domandò CC al segnale di linea.

Autrice:
Petronilla
 
Ps: è un po' lunghetto come primo capitolo no?