4 dicembre 2013

Chi ben comincia #3 "Un oscuro risveglio" di Gena Showalter (Alien Huntress serie)

Chi ben comincia#3 "Un oscuro risveglio" di Gena Showalter (Alien Huntress serie)
 
Cover:
 
Trama:
Mia Snow è una cacciatrice di alieni assoldata dal dipartimento di Polizia di New Chicago ed è la ragazza perfetta per quel lavoro sporco. Determinata e sexy, si è guadagnata ogni cicatrice combattendo un nemico sfuggente e imprevedibile. In questa battaglia ha già perso il fratello, e ora, mentre indaga su una serie di omicidi, il suo collega e amico Dallas viene colpito e lotta per la vita. Solo un uomo ha il potere di guarirlo, un misterioso sconosciuto estremamente sexy che trascinerà Mia in un gioco di seduzione elettrizzante e pericoloso. Lui è Kyrin en Arr, un alieno sospettato di omicidio, un tipo poco raccomandabile. Per salvare Dallas, Mia camminerà sul filo del rasoio, mettendo a repentaglio il distintivo e anche la vita... e avvicinandosi a una rivelazione sconvolgente che rischia di mandare in frantumi tutto quello in cui ha sempre creduto.
 
Incipit:
Mezzanotte. L’ora delle streghe, secondo qualcuno. Visto che erano le 00:07 e io stavo in piedi sopra un cadavere, ero d’accordo.
La vittima – William H. Steele, trentasei anni, maschio caucasico, un metro e novanta, circa cento chili, capelli castani, oc­chi marroni – giaceva nuda in un letto di foglie secche e fruscianti. La luce della luna si diffondeva in ogni direzione e le foglie appassite incorniciavano beffarde il suo fisico muscoloso. Non presentava ferite aperte, non aveva lividi. In realtà, non il minimo difetto sciupava la perfezione della sua pelle. Era morto da poco; c’era ancora del calore che irradiava da lui e si sperdeva in volute nel gelido cielo notturno.
Gli agenti dell’unità di investigazione e rimozione degli alieni, nota come air, stavano perlustrando la zona, passando al setaccio ogni fragile filo d’erba, ogni granello di polvere. I mormorii deboli delle loro chiacchiere mi martellavano nelle orecchie. Li scacciai e tornai a concentrarmi sul cadavere. Le gambe dell’uomo erano leggermente divaricate e le ginocchia piegate. Aveva una mano dietro la testa e l’altra legata al pene con... Che cavolo era? Mi accovacciai. Con gli occhi socchiusi, allungai una mano guantata e feci scivolare un dito sotto il tessuto. Un nastro azzurro, annodato in un fiocco perfetto.
Feci una smorfia. Doveva essere un regalo?

 
Autrice (del post, non del libro, casomai ci fossero dubbi):
Nilla in vena di scherzi

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