1 dicembre 2013

Recensione "Orgoglio e Pregiudizio"-Jane Austen

"Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen

Cover:

Trama:
I Bennet vivono con le cinque figlie a Longbourne, nello Hertfordshire. Charles Bingley, ricco scapolo, va ad abitare vicino a loro con le due sorelle e un amico, Fitzwilliam Darcy. Bingley e Jane, la maggiore delle Bennet, si innamorano; Darcy, attratto dalla seconda, Elisabeth, la offende con il suo comportamento altezzoso. L'avversione aumenta quando le sorelle riescono a separare Charles da Jane. Darcy chiede la mano di Elisabeth, non nascondendo però quanto la cosa costi al suo orgoglio. La ragazza, sdegnata, lo respinge...
Recensione:
Ciao a tutti! In questi due giorni weekendosi ho letto un milione di libri, e ora mi tocca recensirli (buuh!).

Lo so che tecnicamente dovrei essere contenta di scrivervi, è solo che questa settimana ho un miliardo di casini e mezzo da risolvere e temo di non avere mai abbastanza tempo per fare tutto quello che voglio.

Ma veniamo al punto. Il primo libro che recensisco oggi è the famous "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen. Conosciutissimo e probabilmente già letto da tutto l'Universo tranne me.

Che guarda caso ho molto da dire. Tanto per cominciare vi devo raccontare la storia che corre fra me e questo libro, perchè è davvero singolare e mi permette di affermare quasi con sicurezza che era DESTINO che io lo leggessi.

Allora. Tutto cominciò nel Novembre dell'anno scorso, quando, in una gelida mattinata autunnale, una mia amica e io ci trovammo a parlare di libri per scacciare il freddo e la noia e, giunto il momento di confidarmi quale fosse il suo libro preferito, lei rispose, con gli occhi scintillanti di gioia e il viso illuminato da quel bagliore interno che solo un buon romanzo può dare : <<Orgoglio e pregiudizio>>

Quel momento, e quella sua soddisfazione nel dirlo, furono l'inizio della mia rovina. Ogni volta che entravo in libreria e mi soffermavo davanti allo scaffale dei libri in lingua, lo vedevo occhieggiare fra gli altri volumi, e mi pareva quasi che ammiccasse , incoraggiandomi a prenderlo. A momenti si sarebbe messo a sussurrarmi per rassicurarmi sul fatto che era una buona scelta.

Ma poi, come sempre, la mia attenzione era distolta dalle nuove uscite in italiano delle mie serie preferite, e mi allontanavo abbandonandolo lì.

Una volta tornata a casa e finito di leggere il libro acquistato, avrei ricominciato a torturarmi fino al prossimo giro in libreria.

Questo ciclo si è ripetuto per un anno, fino a quando, mercoledì scorso, sono andata sotto la pioggia a prendere l'autobus. La fermata davanti all'Università era stranamente deserta, così mi sedetti. E, sulla panchina, notai un mucchio di fogli, che il vento stava soffiando via uno ad uno.

Era un libro ridotto in condizioni pietose da dei barbari (qui il mio temperamento facilmente infiammabile comincia a risvegliarsi) che probabilmente l'avranno prima usato come carta igienica e poi abbandonato in un luogo pubblico perchè non volevano manco prendersi il disturbo di buttarlo.

Ed era in lingua inglese. RABBIA. Alla fine sono riuscita a raccogliere tutte le pagine visibili e la copertina e mi sono resa conto del titolo: "Pride and Prejudice". Quando si dice la Provvidenza...

Visto che non mi si può lasciare un libro, sebbene ridotto in condizioni pietose, e aspettarsi che io non lo legga, l'ho portato a casa e dopo un paio di giorni dilavoro di forbici e scotch l'ho rimesso insieme. Mancano le prime 35 pagine, ma vabbè.

E l'ho letto.

Per rimanere in dubbio se considerare quel ritrovamento casuale una congiura contro la mia vita o un bel regalo. O forse entrambi.

Vi spiego perchè sono in dubbio (e cerco di fare veloce perchè noto che questa recensione si sta trasformando nella Divina Commedia #2) : mi piacciono da morire le storie d'amore, e ho letteralmente adorato gli scambi fra Elizabeth Bennet e Mr.Darcy, però ho assolutamente detestato il modo di comportarsi di entrambi nel momento in cui non sono insieme, per non parlare di quelle atrocità di parenti e "amici" (prego notare le virgolette) che si ritrovano.


Tanto per cominciare, ho capito da dove proviene il titolo: sia Eliza che Darcy sono due buchi neri di difetti, ne incarnano così tanti da riuscirmi fisicamente antipatici in ogni loro gesto. Lei è stravanitosa, se la tira tantissimo da donna comprensiva e aperta ma è piena di pregiudizi e crede a qualunque cosa le si dica (se le avessero detto <<Oh guarda tuo padre è il figlio di Dio venuto a redimerci>> ci avrebbe creduto) e da qui Pregiudizio. Darcy invece non le parla civilmente per 3/4 del romanzo e poi se ne esce dicendo che vuole sposarla e che era troppo timido/imbarazzato per parlarle, fa un torto grandissimo alla sorella di lei(Jane) perchè anche lui è di una superficialità disarmante e non fa nient'altro che andare in giro snobbando gli altri (a volte ammetto che imbrocca qualche buona azione, ma a mio parere per puro caso). Ed è straorgoglioso della sua condizione di nobile discendente di nobile dinastia composta da nobilissime persone. Da qui Orgoglio.


 
Ma è sorprendente che nei loro difetti si trovino alla perfezione.

Ora torno al problema numero due: le loro occupazioni. Sarà che sono aristocratici, sarà che era un'altra epoca e potrebbe essere colpa mia che non ho abbastanza immaginazione, ma sbaglio o tutti non fanno nient'altro che passeggiare, dormire in case non loro e sparlare degli altri?

Problema numero 3: gli "amici" fra virgolette. Dio mi salvi dall'avere dgli amici simili. Più stupidi e pieni di difetti dei protagonisti, sono una fonte inesauribile di problemi (non tutti ovviamente, ma la maggior parte).

E poi un personaggio che ho straodiato, Miss Bingley. Vi riporto un pezzo su di lei in cui fortunatamente Darcy la rimette a posto.


"How very ill Miss Eliza Bennet looks this morning, Mr. Darcy," she cried; "I never in my life saw anyone so
much altered as she is since the winter. She is grown so brown and coarse! Louisa and I were agreeing that we
should not have known her again."
However little Mr. Darcy might have liked such an address, he contented himself with coolly replying that he
perceived no other alteration than her being rather tanned, no miraculous consequence of travelling in the
summer.
"For my own part," she rejoined, "I must confess that I never could see any beauty in her. Her face is too thin;
her complexion has no brilliancy; and her features are not at all handsome. Her nose wants character--there is
nothing marked in its lines. Her teeth are tolerable, but not out of the common way; and as for her eyes, which
have sometimes been called so fine, I could never see anything extraordinary in them. They have a sharp,
shrewish look, which I do not like at all; and in her air altogether there is a self-sufficiency without fashion,
which is intolerable."


Persuaded as Miss Bingley was that Darcy admired Elizabeth, this was not the best method of recommending
herself; but angry people are not always wise; and in seeing him at last look somewhat nettled, she had all the
success she expected. He was resolutely silent, however, and, from a determination of making him speak, she
continued:
"I remember, when we first knew her in Hertfordshire, how amazed we all were to find that she was a reputed
beauty; and I particularly recollect your saying one night, after they had been dining at Netherfield, 'SHE a
beauty!--I should as soon call her mother a wit.' But afterwards she seemed to improve on you, and I believe
you thought her rather pretty at one time."
"Yes," replied Darcy, who could contain himself no longer, "but THAT was only when I first saw her, for it is
many months since I have considered her as one of the handsomest women of my acquaintance."
He then went away, and Miss Bingley was left to all the satisfaction of having forced him to say what gave no
one any pain but herself.

Voto:
****4 asterischi. Non so se ve ne siete accordi, ma più critico più do voti alti. Credo che sia perché noto di più i difetti in un libro ben scritto che in un obbrobrio.
Autrice:
Arrabbiatissima Nilla (incivili non si trattano così i libri!)

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